Registrati al Tempio di Zeus di Atene il 28 giugno scorso. Come suggerisce il sottotitolo ispirato, oramai l’autore punta solo molto in alto, all’ultima missione negli spazi: direzione Marte. Infatti Mythodea (fascinoso neologismo nato dall’unione di mito + ode) si autocertifica “Musica pe la missione Nasa: 2001 Odissea Marte”. sessanta minuti abbondanti di musica, effetti sonori, grandi accordi e urla a tutto coro, parti solistiche ipervirtuosistiche (ne sono protagoniste due star dall’ugola colta americana) e applicazioni musicaltecnologiche esibite con fiero (e legittimo) sprezzo dell’economia del pianista-compositore greco ex-Aphrodite’s Child e oramai musicista ufficiale delle manifestazioni greche più spettacolari, come le prossime olimpiadi. Di Mythodea, partitura di indubitabile fascino, e grande investimento della Sony che pubblica per la prima volta (contemporaneamente in audio e in video, vhs e dvd) Vangelis, colpisce la scaltra miscela di folklore (frammenti di musiche greca anticha, modalismi scheletrici, abbinamenti voce-arpa di fascino arcaico), di riferimenti alle magnifiche affrescature sinfonico-corali romantiche e tutti gli effettismi che ci si attendono da un formidabile autore di colonne sonore cinematografiche. Il riferimento a Marte induce molte sottolineature guerresche nella partitura affidate al drappello di percussioni e ai sillabati ossessivi del coro ma nella decina di numeri si cambia spesso di atmosfera musicale. Alla fine della farraginosa e un po’ ripetitiva sinfonia per cori e orchestra si rimane in ammirazione dell’estro visionario di Vangelis che fa comunque centro. perché Mythodea si ascolta e si riascolta.
Angelo Foletto (da Musica! Inserto de “La Repubblica 11/10/01) www.repubblica.it
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