“Sirene Vetri Urla e Paperelle” è un vortice di “suoni” e “rumori” sublimati dall’estro di Alessio Calivi, poli-strumentista e “cantautore noise”.
Una miscela esplosiva e tesa di cantautorato criptico e suoni tanto stridenti, quanto ricercati.
Un disco ambientato nel deserto urbano delle nostre metropoli: da Milano a Berlino e ritorno senza tralasciare le radici sudiste dalle quali mutua cuore e rabbia.
Ritimiche complesse che si alternano a momenti più easy e diretti, melodie ipnotiche e taglienti a sottolineare lo “zig–zag” emotivo di Alessio.
“Sirene Vetri Urla e Paperelle” è una finestra aperta sul naviglio della Martesana milanese dove l’incontro di diverse culture, vite e anime diventa la chiave di lettura di una scrittura diretta e senza filtri.
Una storia fatta di viaggi reali e metafisici che parte con ‘Berlino’, vissuta come illusoria meta di salvezza dalla claustrofobia del proprio vivere e scoperta simile alle proprie stanza di vita quotidiana. Gli incontri e le relazioni clandestine sono graffiate e incise in ‘Jorge & Sheis’, una canzone quasi d’amore nella quale trova sfogo la vocalità armoniosa e calda di Calivi.
Furore, Rabbia e Amore nel senso più lato e complesso del termine sono le armi prepotenti delle 9 composizioni. ‘Palpitazione Isterica’ e, il singolo che ha anticipato l’uscita del disco, ‘Storia Stonata’, sono il manifesto delle difficoltà e dello sforzo di riuscire a costruire legami duraturi, veri ed autentici, ogni volta frustrati, prima di cadere nella ‘normale follia e falsità’.
‘Bucolico Post industriale’ è l’irridente visione del mondo milanese perchè “ci sono io tra la polvere, i binari e i rami della Martesana, ho visto il mio riflesso, l’ acqua verdastra lo rinnegava” e poi Sirene Vetri Urla e Paperelle.
‘Tutto bene?’ è il centro dell’album, potente e cattiva nonostante la premessa sia “non voglio sembrar banale e non voglio sembrare così duro”
‘La ballata per le tue mani’, nel quale svelare i sentimenti primordiali e puri e l’amore per la propria madre.
‘Parctum’ è un commiato teso, cinico, solitario, una fotografia a quella realtà nella quale “ti ho visto per terra, in centro, l’altra sera, avevi le unghie rotte, ginocchia graffiate e labbra gonfie…Eri bellissimo!”
Chitarre distorte, suoni duri e complessi sono le armi e l’armatura per affrontare il mondo fuori dall’uscio, per celare le debolezze e la fragilità dei sentimenti che pulsano tra i gangli nervosi della complessa architettura del nuovo viaggio discografico di Alessio Calivi… tra “Sirene Vetri Urla e Paperelle”
Tags: alessio calivi, berlino, calabria, indie, musica italiana, nuovo album, sirene vetri urla e paperelle
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