Gli anni anni ’80 perdono un’altra icona: Steve Strange dei Visage, il gruppo new-wave formatosi attorno a Strange e a Midge Ure, dopo l’epopea punk britannica e riformatosi poi nel 2004 dopo anni di silenzio.
Steve se è andato a Sharm el-Sheikh il 12 febbraio 2015, dopo una vita emblematica dell’edonismo, dei vizi ma anche della genialità degli anni ’80.
Nato Steven John Harrington, Steve si avvicinò alla musica ed in particolare al punk dopo un concerto dei Sex Pistols, lavorando come organizzatore di concerti a fine anni ’70 e poi fondando una punk-band con cui suonò anche Chrisse Hynde dei The Pretenders. Ma la svolta arriva nel 1979 quando insieme a Rusty Egan, Barry Adamson, John McGeoch, Dave Formula e, soprattutto, Midge Ure fonda i Visage, assumendo il nome con cui è noto oggi ovvero Steve Strange e diventando voce e frontman del nuovo progetto.
Dopo il singolo d’esordio, Tar del 1979, arrivano 2 dischi di grande successo come Visage (1980), The Anvil (1982) che li proiettano nel gotha del movimento new-romantic allora in pieno espansione. Proprio all’album Visage appartine Fade To Grey brano di enorme successo che divenna manifestò dell’ondata new romantic. Successivamente i VIsage ottennero un successo simile con Mind of a toy. Ma il momento d’oro del new-romantic era destinato a passare in fretta: già The Anvil (segnato da un sound più disco) inizò a vendere di meno imitato due anni dopo da Beat Boy. Il flop di Beat Boy porta la band a sciogliersi e a dedicarsi a progetti diversi, Steve tentò con gli Strange Cruise ma fu un altro flop. Di lì in poi Steve quasi scomparve dalle scene, partecipando solo a numerosi eventi revival degli anni ’80, e combattendo contro i suoi mali oscuri: l’eroina in primis e poi l’esaurimento nervoso fino all’umiliante arresto per taccheggio. Steve tentò, poi, di dare nuova vita al progetto Visage riuscendo a realizzare due album con il nome della vecchia band: nel 2013 arriva Hearts and Knives (a cui partecipò anche l’altro ex Visage Dave Formula) e a fine 2014 Orchestra, una raccolta dei brani dei Visage registrati con un’orchestra sinfonica. Ovviamente questi album passarono quasi totalmente inosservati: il new romantic era finito da un pezzo e Steve rimase lontano dalla scene per troppo tempo.
Il resto poi è cronaca di questi giorni: il soggiorno in Egitto, l’attacco di cuore e la morte il 12 febbraio, a cui è seguito l’omaggio di tanti colleghi che con lui hanno condiviso il successo nei ruggenti anni ’80: da Tony Hadley che l’ha ricordata a Sanremo a Kim Wilde che lo ha salutato via twitter.
Non una stella di prima grandezza, non un fino paroliere od un virtuoso delle tastiere, ma sicuramente con Steve Strange se ne va un personaggio emblematico di un epoca: genio, sregolatezza e follia di un artista ma anche di un decennio bruciati in fretta come gli anni ’80, ma anche come il new romantic ed il progetto Visage. Di sicuro, nella galassia delle stelle 80’s da oggi ce ne sarà una di meno.
Andrea Dasso
Tags: amarcord, droga, fade to grey, kim wilde, midge ure, morte, punk, ricordo, sanremo, sex pistols, spanu ballet, steve strange, taccheggio, tony hadley, visage
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