(di Andrea Dasso) Uscirà il prossimo 29 aprile Club Homage, l’edizione riveduta e corretta di Homage, l’album di Jimmy Somerville uscito nel 2015 e considerato dalla critica il migliore realizzato dall’ex Bronski Beat nell’ultimo decennio. Visto il successo dell’album e del tour in Germania, la Cherry Red Records (l’etichetta che ha curato il lancio di Homage) ha così deciso di proporre una nuova versione di Homage con versioni estese e remix dei brani principali, per questa tracklist:
01. Travesty (Extended Version) 8’20
02. Strong Enough (Tom Moulton Mix) 7’25
03. Overload (Felix Gauder Remix) 5’07
04. Back To Me (Extended Version) 8’03
05. Travesty (Robbie Leslie Mix) 11’09
06. Strong Enough (Extended Version) 7’09
07. Overload (Extended Version) 7’44
08. Some Wonder (Extended Version) 7’52
09. Lights Are Shining (radio Remix) 3’26
10. Strong Enough (John Winfield Remix) 5’16
11. Travesty (Sebus & Larzo Remix) 6’38
Se già Homage era un omaggio spassionato al mondo della disco music anni ’70 provate a pensare cosa può essere questa riedizione in cui le versioni estese danno modo agli ottimi arrangiamenti di Homage di suonare ancor più pieni e a lungo. L’inizio è subito promettente con la versione estesa dell’ottima Travesty, un trionfo di fiati e giri di basso accattivanti, un pezzo che se non fosse per la qualità del suono sembrerebbe essere stato ripescato da qualche demo dimenticato in California negli anni ’70 quando Bee Gees, Donna Summer e compagnia incendiavano i dancefloor di tutto il mondo. Si passa poi al remix di Strong Enough di Tom Moulton (uno che curò il mixaggio di un monumento della disco come Disco Inferno dei The Trammps…): anche questa nuova versione rafforza le sonorità anni ’70 del brano senza stravolgerlo. Decisamente più contemporaneo è il il remix di Overload di Felix Gauder: è la versione più dance dell’intero album, un accattivante remix che strizza l’occhio alla house e all’elettronica, ottimo! Ma subito dopo Back To Me ci riporta negli anni ’70 con una versione estesa in cui troneggia un intrigante giro di basso: un brano decisamente più lento di Travesty ma dal ritornello che entra subito in testa. Con il remix di Travesty curato da Robbie Leslie ci troviamo nel cuore del disco: questa versione (oltre 11 minuti) è decisamente troppo lunga e nemmeno troppo ispirata, visto che una semplice versione allungata dell’Extended che apriva il disco proposta solo in una arrangiamento più veloce. L’Extended Version di Strong Enough si apre con un clap-hand per poi lasciare spazio al sound del brano che sembra preso di peso dalla colonna sonora del telefilm Starsky & Hutch per quel suo incedere così 70’s californiano.
Spazio poi a due versioni estese in sequenze: prima Overload (è inutile: la versione di Gauder è meglio riuscita anche se il “Feel the motion of the overload” a cappella finale è da brividi e dimostra che a 30 anni da Smalltown Boy la voce di Jimmy è ancora spettacolare) poi Some Wonder, uno dei singolo di Homage, dove alla disco si aggiunge un cantato che strizza l’occhio al soul, con gli ottoni a farla da padrone nei bridge strumentali che qui godono di un più ampio respiro rispetto alla versione originale. Unico pezzo dalla durata standard (3.26 minuti) è la nuova versione Radio di Lights Are Shining: più pop e meno disco anche se gli ottoni sono in gran spolvero e richiamano un pò proprio Disco Inferno. Il ritornello poi è semplice semplice ma che si ricorda subito “Ligths are shining, are shining, shining for you”. Spazio poi all’amico e produttore di Jimmy, John Winfield, che realizza un nuovo remix per Strong Enough aggiungendoci un ritmo un pò più veloce, qualche percussione extra e rendendo un pò più aggressivo il giro di basso nel bridge a metà canzone. Esattamente come un anello, Club Homage si chiude come era iniziato, ovvero con Travesty nella versione di Sebus & Larzo: decisamente troppo minimalista, forse l’intento era di aggiungere sonorità contemporanee ad un disco anni ’70 ma se con Overload aveva funzionato qui purtroppo no: il remix in sé non è brutto (anche se elimina una buona porzione della parte vocale) ma è un avulso dal resto del sound dell’album, un pò fuori posto.
A chi è piaciuto Homage (e siamo fra questi) questa versione da club piacerà sicuramente: intanto perché riprende i pezzi migliori del disco originale e poi perché amplifica il sound anni ’70 con versioni estese o con remix che non snaturano il sound originale dei brani (tranne che per quelli di Gauder e Sebus & Larzo ovviamente). L’unica pecca è stata solo quella di puntare unicamente su metà di Homage riproponendo in alcuni casi 2 o 3 versioni dello stesso pezzo a discapito di altri redux che si potevano tentare con altri brani come Taken Away o The Core, ad esempio. Resta comunque un disco piacevole in cui si dimentica il tasto skip del telecomando, rispetto all’originale ha meno tracce riempitive e passaggi a vuoto. Basta metterlo nel lettore o nel player Mp3 per immergersi per un’ora abbondante nel sound degli anni ’70 guidati dalla voce inimitabile di Jimmy Somerville. Un disco da ascoltare, insomma!
Giudizio: 8/10
Da scaricare: Travesty (Extended Version), Overload (Felix Gauder Remix)
Tags: bronski beat, club homage, homage, jimmy somerville, recensione, travesty
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