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Simply Red, 25 canzoni per un addio

Published on Luglio 9, 2009 by   ·   No Comments

In occasione delle 4 date che i Simply Red terranno in Italia tra luglio ed agosto, eccovi la recensione sulla loro antologia definitiva, che sembra chiudere un’epoca fatta di oltre 20 anni di successi mondiali. Si tratta di un doppio cd che include 25 brani, compresa l’inedita ‘Go Now’ (una cover dell’omonimo e toccante classico dei Moody Blues, uscito come singolo internazionale il 10 Novembre in CD, 12’’ e digital download). Oltre all’edizione “standard” i Simply hanno anche rilasciato una Limited Edition del greatest hits, che insieme al doppio cd comprende un dvd con 25 videoclip e, separamente un’edizione deluxe in DVD con 33 video.
Ecco la tracklist del doppio CD
CD 1
1 – Sunrise
2 – Stars
3 – A new flame
4 – Holding back the years
5 – It’s only love
6 – The right thing
7 – Your mirror
8 – For your babies
9 – The air that i breathe
10 – Night nurse
11 – Ain’t that a lot of love
12 – Fake
13 – Ev’ry time we say goodbye
CD 2
1 – You’ve got it
2 – Say you love me
3 – So not over you
4 – Angel
5 – Never never love
6 – Home
7 – You make me feel brand new
8 – Something got me started
9 – Money’s too tight to mention
10 – Fairground
11 – If you don’t know me by now
12 – Go now
La raccolta non contiene tutti i singoli pubblicati dai Simply, a partire dallo storico Money Too Tight To Mention del 1985, ma una selezione di titoli tra tutti singoli realizzati in 25 anni di storia. E proprio tra le assenze ci sono 3 pezzi che avrebbero contribuito a rendere ancora più perfetto questa raccolta: Stay, per esempio, la splendida ballad contenuta nell’ultimo album omonimo, o la calda Perfect Love, primo trascinante singolo di Simplified, per non parlare di Your Eyes, il cui ottimo video storico (racconta una storia ambientata in Russia durante l’ultima guerra) è stato addirittura estromesso dal DVD del boxset   ma non in quello con 33 video.  Esclusa anche la versione 2009 di Money To Tight Too Mention, prodotta dallo stesso Mick e lanciata in primavera come digital download per promuovere il tour e rilanciare le vendite del greatest hits.
Nonostante l’assenza di queste canzoni, però niente ci impedisce di apprezzare la straordinaria e particolare voce di Mick che, con un timbro vocale dalle sfumature celtiche che lo porta a raggiungere la nota più dolce girando intorno ad una melodia, riesce a creare un perfetto mix di tecnica impeccabile ed espressività emotiva che contraddistingue le leggendarie star del soul d’oltreoceano. Inoltre, attraverso queste 25 tracce, è possibile anche apprezzare Mick come songwriter e non solo cantante dalle indubbie qualità. Molto spesso critici faziosi hanno accusato i Simply di puntare troppo sulle cover e poco su loro proprie canzoni visto che Hucknall, a loro dire, era un paroliere non eccezionale.
Ma per capire come queste critiche siano infondate, basta farsi prendere dalla dolente forza introspettiva dell’indiscusso classico Holding Back The Years, dalla fierezza di The Right Thing, dall’esuberanza di A New Flame dalla tenerezza di You’ve Got It, fino al volo d’amore di Stars e alla delicatezza di Home: non solo canzoni ma tracce che si insinuano sottopelle e ci rimangono per sempre. Certo i SImply hanno realizzato anche diverse cover, quasi sempre però pesantemente rielaborate e rese proprie dal talento della voce di Hucknall. Basti pensare alla grinta di Money Too Tight To Mention (brano contro la politica di Reagan verso la classe operaia dei Valentine Brothers), alla splendida ballata di Harold Melvin If You Don’t Know Me By Now, dalla solare Night Nurse della leggenda del reggae Gregory Isaac, all’epica The Air That I Breathe degli Hollies o la dolcissima You Make Me Feel Brand New degli Stylistics fino all’ultima Go Now, già dei Moody.
Colpisce in questo greatest hits come nella sequenza di questi brani c’è una progressione musicale da seguire, ma anche un’evoluzione spirituale, una crescente maturità nei testi, nella distribuzione vocale, nel tono, nel timbro e negli arrangiamenti. Dalla relativa semplicità del britfunk dei primi anni ’80 il suono diventa via via più sinuoso e armonioso; Hucknall e il produttore Stewart Levine intrecciano i loro straordinari talenti musicali fino a toccare l’apice con “Stars”, una gioiosa danza di eleganza musicale e levigatezza. “Stars” dei primi anni ’90 fu l’album più venduto in UK per due anni di fila, 1991 e 1992 ed in un certo senso i Simply Red sembravano quasi simpatizzare per l’emergente scena Acid house. Il seguente “Life” rese questa attitudine ancora più esplicita con la meravigliosa ‘Fairground’: una malinconica, toccante ballata guidata dal pianoforte. Questa sintesi levigata di ricami strumentali, in cui gli ingredienti individuali diventano un’unità che sostiene le acrobazie vocali di Hucknall è forse  quello che maggiormente gli ascoltatori definirebbero il classico suono dei Simply Red, ma ci sono state altre evoluzioni e sperimentazioni nel suono, influenze jazz, reggae e deep soul. Tutte queste esperienze diverse hanno però come elemento unificatore la voce inconfondibile di Hucknall: quando canta è impossibile confondere i Simply Red con qualcun’altro. Eccoci qui dunque nel 2009 con: il Best dei Simply Red. Dopo questo (un precedente era già stato lanciato nel 1996) non ce ne saranno più. Sarebbe improprio dire che la band si sta sciogliendo, perché, come Hucknall ha puntualizzato: Come potrei separarmi da me stesso? Ma ha deciso di concludere questo viaggio musicale, di partire per nuovi pascoli con la sua nuova carriera solista.

Tuttavia prima di partire per questo nuovo viaggio musicale Mick e i suoi Simply ci lasciano queste  canzoni per essere suonate, ancora e ancora, e ogni volta la voce arriva dritta al cuore. E i fans italiani avranno ancora 4 chance per poter sentire dal vivo il calore ed il vigore della voce di Mick, che si esibirà con la storica band dal vivo i prossimi 12 luglio a Perugia, 13 a Pescara, 14 a Mantova e 11 agosto a Sarzana.
Solo partecipando ad uno dei loro prossimo concerti si potrà così capire fino in fondo perché a dispetto di “qualunque cosa sia stata detta su Mick Hucknall e i Simply Red, il ragazzo sicuramente canta da Dio”.

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