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Quattro chiacchiere con Gazebo – Intervista esclusiva di SPL80 con l’icona dell’italo-disco

Published on Aprile 19, 2015 by   ·   No Comments

  GAZEBO Homestory in Rom (I)Un altro protagonsita dell’epoca d’oro dell’italo-disco ha scelto di raccontarsi a noi di SPL80: il mitico Paul Mazzolini, in arte Gazebo! Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con l’interprete di brani leggendari come Masterpiece e I Like A Chopin, parlando di passato, presente e futuro. Ecco cosa ci siamo detti:

Per iniziare puoi raccontarci come Paul Mazzolini abbia scelto Gazebo come stage name?
Lo studio dove registrammo “Masterpiece” era ubicato nello scantinato di un teatro dove in quel periodo stavano facendo una rielaborazione teatrale del film “gazebo” con Glen Ford e Debbie Reynolds. Usai la parola nel testo e poi pensammo che Gazebo come nome d’arte avrebbe distolto l’attenzione dal fatto che il prodotto fosse Italiano vista la diffidenza di allora di molti Dj verso i prodotti non Inglesi o Americani

Come artista le tue influenze sono state new wave, jazz, rock e punk, quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente e come è avvenuto il tuo “passaggio” all’italo-disco?

Il lavoro con  Paolo Micioni ha sicuramente portato l’idea base di “Masterpiece” che era nato come new wave ad una sonorità più dance. L’Italo disco ? non esisteva ancora.

Per la tua carriera è stato molto importante l’incontro con il produttore Paul Micioni, ci puoiraccontare qualcosa su come vi siete conosciuti e sulla vostra collaborazione?                                                                                                                                               Con Micioni lavorai un paio di anni prima su un progetto che si chiamava Range, in definitiva eravamo io e la mia amica Natasha Maimone (poi Natasha King) … Sonorità decisamente disco. Portai “Masterpiece” a parecchi produttori e labels ma l’unico che si offrì di produrlo fu Micioni.

GAZEBO Homestory in Rom (I)A distanza di oltre 30 anni il nome Gazebo è immediatamente collegato a I Like Chopin, ci puoi dire come nacque questa canzone e se all’uscita del pezzo ti saresti aspettato un successo simile?

 Dopo “ Masterpiece” la Baby voleva l’album, feci una serie di provini con Micioni ma non c’era un degno follow up così convinsi Naggiar a farmi lavorare con Pierluigi Giombini che era il coautore di “Masterpiece”, dalla cassettina che portai Naggiar sentì un accenno di quello che poi è diventato “I Like Chopin” e se ne innamorò. Mi diede carta bianca. Nessuno di noi si aspettava un successo del genere ! Ma eravamo straconvinti che fosse una hit e cercammo ognuno nel proprio di metterci il massimo impegno.

Il lancio del tuo primo singolo, Masterpiece, segna anche la tua collaborazione con la storica Baby Records di Freddy Naggiar, che ricordi hai di quell’etichetta ed in generale del mondo della italodisco anni ’80?

Freddy fu indubbiamente un pioniere della Italo disco se non altro per aver prodotto i fratelli Labionda che alla fine dei anni 70 sfornarono svariate hits dal sapore disco music. “Masterpiece” spianò la strada ad una sonorità più elettronica ma anche più romantica che è poi stata la caratteristica della prima ondata Italo disco. Naggiar e Severo Lombardoni si sono dati battaglia per sfruttare l’onda ognuno mettendoci le sue diversissime capacità

Non molti sanno che hai firmato anche il testo di un altro successo anni ’80 come Dolce Vita, con quale altro artista di quel decennio avresti voluto collaborare?                                                                                                                                                                Esatto, pensai a “Dolce Vita” come follow up a “Masterpiece” ma poi le cose andarono diversamente … “Dolce Vita” fu la prima vera hit della DiscoMagic di Lombardoni .. Collaborazioni? L’idea mi stuzzica più adesso .. 🙂

GAZEBO Homestory in Rom (I)Da metà anni ’80 in avanti spesso sei anche stato produttore dei tuoi album e hai anche fondato una tua etichetta, come pensi abbia influito sulle tue uscite produrre personalmente i tuoi progetti?

E’ stata una scelta obbligata .. Dopo il servizio militare (1985) si era creato il vuoto nel mio team .. Ricominciai da capo e da solo … ha sicuramente influito …  dopo il flop parziale di “Telephone Mama” e totale di “Univision” lavorare con quelle persone non aveva più senso.

Nel 2008 uscì l’album The Syndrone il primo disco di inediti dopo alcuni anni, come descriveresti quest’album? Lo hai realizzato in stile italo-disco oppure hai sperimentato nuove sonorità?                                                                                                  “The Syndrone” è probabilmente il mio album più bello … non contiene una hit come “I Like Chopin” ma è un viaggio nel mio mondo di allora fatto di entusiasmo e tanta voglia di osare. Di Italo disco nemmeno l’ombra 🙂

GAZEBO Homestory in Rom (I)Due anni fa è uscito quello che è attualmente il tuo ultimo album “I Like … Live!” che, insolitamente per un artista dance, era interamente suonato da musicisti dal vivo, come è nata l’idea di un tour con una band?

I brani sono stati registrati con la band durante il tour di “The Syndrone” dove dovetti uniformare il sound del disco nuovo a quello dei successi del passato …Non era facile ma sono molto contento del risultato ed il pubblico ha gradito molto.

“I Like … Live!” presenta nuovi arrangiamenti live per quasi tutti i brani presenti, quali sono i rework che preferisci?

Trovo divertente ed energetica la  versione di “Dolce Vita” ma anche Telephone Mama e tutti i brani nuovi.

Come per i tuoi altri album l’artocover di “I Like … Live!” non è certo banale, puoi raccontarci qualche dettaglio su come hai scelto questa foto particolare?

La foto è di una fan ed amica, Claudia Cardinali detta “sored” dal disco “So red the rose” degli Arcadia. Mi è piaciuta, l’ho elaborata un po su photoshop et voilà !

Dopo quest’esperienza in chiave più “acustica” quale direzione pensi prenderà il tuo prossimo album in studio?

Il disco nuovo è decisamente più elettronico 🙂

Sempre a proposito di progetti futuri, supponiamo che nel tuo prossimo disco tu possa invitare:

a. un’altra icona 80’s,

b. un’artista contemporaneo che ammiri,

c. un produttore

chi sceglieresti?

A .. Mi piacerebbe un duetto con Marian Gold, vecchio amico

B  … boh ! ahahahah

C Un DJ produttore .. Tipo Armin van Buuren

Sui siti ed i forum anni ’80 hai sempre un gran numero di fans, pensi di accontentarli con qualche data live in Italia la prossima estate?

Faremo sicuramente dei show case .. E poi faccio spesso ospitate in serate 80’ … Seguitemi sulla pagina ufficiale su FB ..

https://www.facebook.com/GazeboOfficial

Ciao a tutti !

Paul

(Andrea Dasso)

 

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