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Le migliori raccolte 80’s del 2012 secondo spl80

Published on Gennaio 2, 2013 by   ·   No Comments

Terminato il 2012, è ora di guardarci alle spalle e fare un attimo il punto della situazione di quello che è stato l’ultimo anni  nella musica anni ’80. Decisamente numerose le raccolte (molto spesso in versione riarrangiata) uscite negli ultimi 12 mesi, con grandi artisti come Pet Shop Boys, Kylie e Stadio sugli scudi. Ma vediamo quali sono state secondo noi le 10 migliori raccolte 80’s uscite nel 2012 ovviamente da riscoprire se ve le siete perse:

10. Home – Chris De Burgh: la tacca più bassa della nostra classifica va al cantautore anglo-argentino che nel 2012 ci ha regalato un album in cui ha rivisitato in chiave acustica alcune delle sue canzoni preferite realizzate in una carriera di oltre 30 anni. L’album ha avuto un ottimo successo in Germania, dove è entrato in top20, e minore in UK (comunque in top100). Da noi è molto meno noto, ma Home dimostra decisamente che oltre a The Lady In Red Chris ha dire molto di più.

9. The New Millenium Collection – Incognito: la band di punta del jazz anni ’80 ha realizzato una nuova raccolta. THe New Millenium Collection raccoglie il meglio dei 15 album in studio che lo storico gruppo acid jazz ha raccolta in una carriera che li ha sempre visti protagoniste delle classifiche anche nel nostro Paese.  Quello degli Incognito è un genere non certo commerciale e alla portata di tutte le orecchie, il jazz degli Incognito merita senz’altro un ascolto per sentire qualcosa di diverso dal pop  degli 80’s.

8. For Sentimental Reason – Jaki Graham: anche qui jazz, anche qui un nome noto degli 80’s. La nuova raccolta della Graham ripercorre la carriera dell’artista inglese riproponendo i suoi brani più noto in chiave jazz. La Graham è nota soprattutto per i singoli di successo “Could It Be I’m Falling in Love” e “Round and Around” ma dopo una buona popolarità negli anni ’80 e ’90 non realizza un disco di inediti dal 1998. Con For Sentimental Reasons si vede (o meglio si sente) quanta qualità ci sia stata e ci sia ancora in molto della musica anni ’80.

7. Le Ragioni Del Cuore – Raf: Raf ha tentato di rompere gli schemi della sua musica cantautorale in cui si è adagiato negli ultimi anni, ma il risultato è soddisfacente solo a metà: i sintetizzatori tanto sbandierati ci sono ma in alcuni pezzi rimangono ben nascosti. Il sound è molto simile a quello degli ultimi lavori di Raf, sintomo che forse l’artista pugliese non voleva turbare troppo il suo pubblico con scelte troppo radicali. Ottimo l’inedito che dà il nome alla raccolta, terribile il remix di Cosa Farei Cosa Faresti con inserto rap di Entics. Promosso a metà.

6. 30 I Nostri Anni – Stadio:  un’altra raccolta di artisti italiani nella nostra chart, ma anche qui il risultato non soddisfa totalmente. Niente da dire sulla qualità della band e sui pezzi inseriti, ma celebrare i 30 anni di carriera (cosa che in pochi possono permettersi) con un solo disco e escludendo per questo molte tracce storiche ci pare un delitto proprio in virtù del vastissimo catalogo che la band può vantare. Da apprezzare l’idea della reinterpretazione sinfonica dei brani del gruppo, anche se alcuni risultati appaiono discutibili. Ottime le parti vocali di Gaetano Curreri (ma Cortili Lontani non adatta per lui).

5. Voices From Beyond – Systems In Blue: ennesima raccolta (seppure con soli 2 album in studio realizzati), i SIB hanno lanciato questa nuova raccolta nel 2012 che è soprattutto un omaggio al loro frontman scomparso, Rolf Köhler. Infatti oltre la metà delle tracce sono demo originali realizzate da Rolf prima di morire  e fin’ora rilasciate solo su CD di una piccola label tedesca. Ben fatto, come al solito, il consueto megamix, anch’esso realizzato con le demo. Non mancano in questa raccolta le collaborazioni con Patty Ryan e Mark Ashley.  In attesa del nuovo progetto Skynight Avenue, i SIB ci hanno regalato anche nel 2012 qualcosa di valido da ascoltare.

4. Le Canzoni Ai Testimoni – Enrico Ruggeri: progetto controverso proposto dal Rouge nel 2012: reinterpretare assieme ad artisti della scena indie italiani alcuni brani della sua lunga carriera. L’album è stato accolto male dal pubblico e dalla critica ma ad ascoltarlo bene è invece interessante. Certo non tutte le nuovi versioni sono azzeccate ma alcune (Polvere e Punk Prima Di Te soprattutto) suonano bene se non meglio dell’originale.  Se non altro il Rouge ha avuto il merito di dare spazio ad artisti poco noti ma in molti casi di evidente qualità. Menzione speciale per l’esplosiva Tenax, un vero inno degli 80’s.

3. 30 Years Of Bananarama – Bananarama: al pari degli Stadio anche le celebri Nanas compiono trent’anni di carriera. La band tutta al femminile ha voluto festeggiare l’evento non con una stucchevole e commerciale rimpatriata ma con un CD+DVD antologico. Decisamente meglio curato il DVD, mentre il CD purtroppo si sofferma troppo (ma inevitabilmente) sugli anni ’80 dando poco spazio a quanto di buono fatto dalle Nanas dagli anni ’90 in poi.  Cose buone che le ragazze continuano a fare tutt’oggi come dimostra il recente EP Now Or Never e il tour americano, alla faccia di chi diceva che il Girl Power era morto.

2. The Abbey Road Sessions – Kylie Minolgue: una Kylie come non abbiamo mai sentito prima! Quella che è stata definita da MTV come la “sacerdotessa del pop” reinventa i brani più celebri della sua carriera con l’ausilio di un’orchestra di 22 elementi. Il tutto ha prodotto quasi un’ora di musica di altissima qualità in cui il pop da classifica di Kylie incontra tutta la solennità del suono orchestrale. Per l’occasione è stato anche interamente ricantato il celebre duetto con Nick Cave per il brano Where The Wild Rose Grow.

1. Format– Pet Shop Boys: solo una band di assoluto livello come il duo inglese poteva piazzare nello stesso anno solare una monumentale raccolta di bsides e un disco di inediti.  Format dovrebbe contenere gli scarti della loro produzione dal 1996 al 2009: in realtà è un concentrato pop di inaudita potenza, con brani che la maggior parte degli artisti contemporanei possono solo sognare di avere nel loro catalogo principale figuriamoci come “lati b” dei singoli. Un’impressionante carrellata di oltre 2 ore e mezza di musica (ed i PSB non hanno incluso realmente tutte le bside dal ’96 al 2009…) in cui si scorge la vera anima dei Pet Shop Boys che liberi dalle imposizioni e condizionamenti che il mercato impone per gli album hanno sempre sfogato nelle bsides la loro voglia di sperimentare e provare nuove strade. Le bside di Format spaziano dal pop alla dance, dall’elettronica ai suoni acustici fino a pezzi strumentali e ad un imperdibile duetto con Elton John (capite per i PSB un duetto con Sir Elton è una bside…). Senza dubbio Format è per spl80 la miglior raccolta realizzata da un gruppo o artista 80’s nel corso del 2012!

Andrea Dasso

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