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Everything Could Be So Perfect il debutto redux di Anne Pigalle – La recensione di SPL80

Published on Agosto 11, 2015 by   ·   No Comments

R-7016966-1431772118-6562.jpegEnnesima ristampa di un disco della ZTT, la storica label di Trevor Horn. Questa volta è toccato al disco d’esordio di Anne Pigalle, la poliedrica artista francese che oltre che musicista è anche poetessa, pittrice e molto altro.

Everything Could Be So Perfect è il disco d’esordio di quest’artista datato 1985 (il successivo sarebbe uscito solo nel 2010…) e nella sua edizione deluxe comprende, oltre al disco originale, un CD addizionale con versioni estese, editate e versioni alternative, per questa tracklist:

Disco: 1
1. Why Does It Have To Be This Way
2. Via Vagabond
3. Looking for Love
4. Hé Stranger
5. Intermission (The Gods Are Bored)
6. Souvenir d’un Paris
7. A Crack in the Ocean
8. The 1000 Colours Waltz
9. Faut – il Vraiment Que Ce Soit Comme Ça…
10. Intermission (Les Dieux S’Ennuient)
11. La Valse aux Mille Couleurs

Disco: 2

1. Hé Stranger (Redirected by Trevor Horn)
2. Stranger (Than Fiction)
3. Hé Stranger (Plight Return)
4. Johnny
5. Intermission (The Gods are Bored) (Mix Aguicheur)
6. Intermission (The Gods are Bored) (Mix Songeur)
7. Souvenir d’un Paris (Mix Aguicheur)
8. Souvenir d’un Paris (Mix Songeur)
9. Why Does It Have To Be This Way (Piano Version)
10. Like We Do
11. Looking for Love (Spring ’84)
12. Intermission (The Gods are Bored) (Spring ’84)
13. A Crack in the Ocean (Spring ’84)
14. The 1000 Colours Waltz (Spring ’84)
15. Why Does It Have To Be This Way (Winter ’84)

Prodotto quasi interamente dal portoghese Luis Jardim con la collaborazione di Trevor Horn, Nick Plytas e della stessa Pigalle, il disco riprende dal punto di vista vocale la tradizione francese di Edith Piaf aggiungendoci un tocco di Marlene Dietrich una spruzzata di spirito jazz con le influenze dell’elettronica e degli arrangiamenti orchestrali di Trevor Horn. Ed è proprio Horn a co-produrre il brano migliore del disco il brano di apertura”Why Does it Have to be This Way” una tragica canzone d’amore, arricchita dagli splendidi arrangiamenti orchestrali di Richard Niles. Valida anche “A Crack In The Ocean”, un’oscura traccia costruita intorno ad arrangiamenti elettronici e “Intermission”, il resto sono brani soft-pop in lingua francese. Tre brani di livello rischiamo però di perdersi tra 11 canzoni, mentre il secondo disco contiene solo versioni estese o alternative e scivola via senza sussulti.

Questa riedizione del disco di Anne Pigalle, come giustamente qualcuno ha scritto, è un pò come se Edith Piaf entrasse in Star Wars: cantautorato francese di altro livello mischiato insieme all’elettronica. Il risultato è interessante, non per tutti e non di facile ascolto, ma interessante.

Giudizio: 5/10

Da scaricare: Why Does it Have to be This Way

 

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