A distanza di 6 anni da “16 Steps to the Sky”, LUIGI SCHIAVONE torna a comporre solo per se stesso. Infatti, è uscito “A-NOVA”, il nuovo album da solista del chitarrista.
Un disco nuovo nel senso più proprio del termine, col quale Luigi Schiavone non sovrascrive il passato, ma disegna un presente inedito: se “16 Steps to the Sky” raccontava l’infinitamente piccolo, esplorava i significati più intimi di una vita ritirata, di una salita verso spazi privati, “A-NOVA” è la storia di come quei significati universali possono (devono) diventare la spiegazione dell’infinitamente grande. Così questo disco esplora il senso del viaggio in un mondo distante, interlocutore dove trovare un posto davvero nostro: il luogo che ci aspetta al ritorno, al rientro alla base.
“A-NOVA” è un concept album composto da 11 tracce, ciascuna una contrazione e una dilatazione del cuore narrativo di una stessa storia. Ciascuna in grado di recuperare elementi e stili distintivi, creando un pastiche di suoni che, assieme, riescono a srotolare il senso universale di ogni viaggio: la scoperta di se stessi.
Emerge l’abbandono dell’atmosfera, della consuetudine, dell’aria che respiriamo in “Lift off”. E poi quella sensazione alla bocca dello stomaco che si è destinati a non capire mai davvero, ma alla quale ci si deve abituare in “Zero gravity”. E ancora, la navigazione leggera e quel clima di attesa che stranisce e affascina in “Lounge star”. E poi la spinta alla scoperta, la trazione anteriore che sanno dare i posti nuovi, con quel senso di oblio del passato che si sa essere sbagliato, ma che ogni volta seduce di nuovo in “Chocolate milky way” e “High rider”. L’addio anche a questo mondo nuovo, con l’impressione, spesso fondata, di non averlo mai conosciuto davvero, di essere rimasti stranieri in terra straniera in “Farewell to Aldebaran” e poi i luoghi nuovi e senza nome a cui non sappiamo affezionarci (“ARP 87”) e la moltitudine infinita delle vite che non avremo il coraggio di vivere, quelle che abbiamo solo immaginato (“Black hole”) e infine la caccia, l’ostacolo finale, l’inseguimento delle tracce che abbiamo lasciato sul nostro cammino (“Deep space bounty hunting”).
Quindi il ritorno alla base, in un posto diverso, ma uguale, il luogo fotografato nella copertina (Beppu, in Giappone), un luogo terreno con fattezze extra-terresti, esotiche e difficili da riconoscere. Perché per tornare bisogna essere partiti, ma forse alla fine non si torna mai davvero a casa. Perché non siamo mai davvero noi a rimettere i piedi nelle orme che ci eravamo lasciati alle spalle (“(T)eardrops”).
Questa la tracklist completa dell’album: “Lift Off”, “Zero Gravity”, “Lounge Star”, “Chocolate Milky Way”, “High Rider”, “Farewell to Aldebaran”, “Orbital Re-Entry”, “Arp 87”, “Black Hole”, “Deep Space Bounty Hunting”, “(T)Eardrops”.
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