(di Andrea Dasso) Il 2016 è stato un anno molto duro per la musica con tante tragiche scomparse che hanno colpito anche il mondo del sound 80’s con la perdita di una stella di prima grandezza, George Michael, e di un onesto mestierante come Pete Burns. Tuttavia a dispetto di quanto sentenziato da alcuni media che danno gli 80’s chiusi con la morte di Michael, per fortuna tanti artisti affermatisi in quel decennio sono ancora qui a regalarci emozioni, questi 10 album (la nostra annuale collection) ce lo conferma. Ecco le nostre scelte per il 2016 appena concluso e buon ascolto:
10. 50 – Rick Astley: il grandioso ritorno di Rick Astley, capace di piazzarsi direttamente alla numero 1 in UK e di vendere (ad oggi) nel Regno Unito 100mila copie del suo disco di ritorno. Un disco prodotto dallo stesso Rick, con influenze gospel e in bilico tra il retrospettivo ed uno sguardo al futuro, davvero un ritorno con i fiocchi
9. Red Lips – Cerrone: quello di Cerrone è stato un altro ritorno di grido del 2016. Con un disco registrato interamente dal vivo e pieno di collaborazioni, Cerrone riporta in auge il sound disco a cavallo degli anni ’70-’80 quando era ospite fisso dello Studio 54.
8. Club Homage – Jimmy Somerville: altro tuffo negli anni ’70, questa volta con Jimmy Somerville che prende il suo ultimo album di inediti (il buon Homage del 2015) e gli aggiunge ancora un tocco di 70’s disco, con ottimi risultati. Che sia stata un’ottima annata per Jimmy, tra l’altro, è confermato anche dall’eccellente disco dal vivo in acustico Live At Stella Polaris Festival.
7. Alone – The Pretenders: terzo ritorno dopo lunga attesa nella nostra chart di fine anno, ma non potevano mancare i Pretenders! Dopo 8 anni di attesa, ecco un disco che in origine doveva essere solo di Chrissie ma che poi si è sviluppato come un progetto del duo. Disco dall’anima blues e registrato con ottimi musicisti, conferma la vitalità della band statunitense.
6. Miss Nostalgia – Stadio: il disco simbolo del trionfo degli Stadio a Sanremo, un ritorno alla piena forma della band di Gaetano Curreri dopo qualche raccolta di troppo ed il poco convincente Diamanti E Caramelle. Spicca nell’album, oltre alla sanremese Un Giorno Mi Dirai, il duetto con Vasco Rossi in Tutti Contro Tutti
5. Torsten The Beautiful Libertine – Andy Bell: con gli Erasure in stand-by (il nuovo album è previsto per il 2017), Andy Bell è tornato a dedicarsi al suo side-project teatrale incentrato sul personaggio di Torsten. La nuova colonna sonora del one-man show è un disco più armonico del primo capitolo con My Precious One come pezzo di punta. Ottima anche We’re Singing Along To Liza, soprattutto nella versione remixata dagli Shelter e presente in Variance II, l’edizione remix di The Beatiful Libertine.
4. Un Viaggio Incredibile – Enrico Ruggeri: altro disco sanremese presente nella nostra classifica, con Enrico Ruggeri che ha lanciato nel 2016 questo doppio album che raccoglie inediti, cover ed una retrospettiva fino a Peter Pan con brani in versione riarrangiata. Un pò fuori posto l’omaggio con 4 cover a Bowie (perché tende ad appesantisce il disco ed è un pò fuori contesto), per il resto tanto roba davvero.
3. Super – Pet Shop Boys: album poco ispirato del duo inglese, lasciato un pò troppo nelle mani del produttore Stuart Price. Il risultato è un disco che segue un pò troppo il sound del precedente Electric perdendo però in freschezza ed idee rispetto al predecessore. Brani come Burn, Into Thin Air e The Dictator Decides contribuiscono a salvare il disco, ma passi falsi come Twenty Something ed il fiacco singolo di apertura Pop Kids lasciano il disco sul gradino più basso del nostro podio.
2. Detour – Cyndi Lauper: l’omaggio dell’ex ragazza che voleva solo divertirsi al country degli anni ’50-’60, per l’11° album in studio di Cyndi. Da segnalare le due cover di Patsy Cline: Walkin’ After Midnight e I Fall To Pieces oltre al duetto con la leggenda del country Willie Nelson in Night Life. Già in passato Cyndi ci ha abituato ad incursioni in generi lontani dal suo sound, ma questo esperimento in salsa country è particolarmente riuscito
1. Simple Minds Acoustic – Simple Minds: dalla celebrazione del country ad un auto-celebrazione. Non inseriamo mai raccolta nelle nostre classifiche di fine anno, ma l’ultimo lavoro dei Simple Minds è un discorso a parte. Infatti, la band di Jim Kerr ha riarrangiato e risuonato alcuni dei suoi pezzi più famosi in versione acustica, creando un nuovo sound e una nuova vita per i brani. Tolta Belfast Child, nel disco ci sono tutti i pezzi più noti della carriera del gruppo senza sintetizzatori ma con la loro inconfondibile anima celtica. La chicca è ovviamente Promised You A Miracle, un trascinante duetto con KT Tunstall.
Questi album sono, per noi di SPL80, il meglio che gli artisti anni ’80 ci hanno regalato nel corso degli ultimi 12 mesi, con la speranza di avervi aiutato a scoprire o riscoprire band e sound nuovi o dimenticati.
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