In attesa dell’uscita del terzo singolo (Tutti Frutti è previsto per l’11 dicembre), noi di SPL80 abbiamo dato un ascolto al nuovo lavoro dei New Order, Music Complete, il primo di inediti in 10 anni e il primo ad essere realizzato per la Mute Records di Daniel Miller.
Music Complete è formato da 11 brani:
Si tratta di un album molto importante per la band: in quanto è il primo senza la storica colonna Peter Hook, ma è anche quello che segna finalmente il ritorno di Gillian Gilbert (dopo la pausa forzata dovuta a problemi di salute e familiari) nonché l’esordio di Tom Chapman, il nuovo bassista. Music Complete è anche il primo album del front-man Bernard Sumner dopo il mezzo flop del progetto Bad Lieutenant, in cui gli aveva fatto compagnia tra gli altri proprio Chapman.
Prodotto dai New Order assieme a Stuart Price (Pet Shop Boys, Madonna e Seal tra gli altri) e a Tom Rowlands (ovvero metà dei Chemical Brothers), è un album dalla spiccata anima elettronica, con sintetizzatori e riff anni ’80 ma che non disdegna alcuni passaggi nel pop-rock di stampo brit, frutto anche dell’ultimo sideproject di Bernard.
Il disco si apre con il primo singolo Restless che spariglia (a posteriori) un pò le carte, visto che farebbe immaginare un disco di stampo brit-pop. Pezzo intrigante e ben arrangiato si dimostra un primo singolo adeguato, un primo squillo per far sapere che “Ehi i New Order sono tornati!” Ma la prova che la band è tornata ai fasti di un tempo ci pensano Singularity (un brano trascinante dove i synth e le tastiere sono protagonisti con ritmi trascinanti) Plastic, pezzo elettronico con contaminazioni tra trance e techno che richiama il sound di Giorgio Moroder, dove fa capolino come corista Elly Jackson dei La Roux, che pi sarà la protagonista dei due brani successivi. Tutti Frutti è il primo brano frutto della collaborazione vera e propia con Elly Jackson: l’inizio fa temere il peggio con una parte parlata abbastanza agghiacciante (una parte parlata sempre di Giacomo Cavagna è usata anche per chiudere il brano), poi il pezzo si riprende anche grazie ad un ritornello orecchiabile e alle sonorità house dei primi anni 2000, ma resta un gradino sotto i pezzi che lo hanno preceduto. Delude, invece, il successivo People On The High Line, altra collaborazione con Elly Jackson è un brano pop ritmato che non conquista al primo ascolto ma riassaporandolo più volte, conquista e si resta affascinati dal suo ritmo.
Stray Dog anche se troppo lungo, si fa apprezzare per il suo carattere sperimentale e l’interessante base elettronica, non caso l’ospite del pezzo è l’iguana del pop Iggy Pop che recita una poesia scritta da Sumner. Anche Academic soffre di gigantismo (lunghezza ben oltre i 5 minuti), nel pezzo rieccheggiano le sonorità del progetto Bad Leutnenant di Sumner, brano in cui anche le chitarre dicono finalmente la loro dopo tanta elettronica ma niente di trascendentale, album track discreta ma nulla più. Nothing But A Fool è un altro brano dal sapore brit-rock: ritmo malinconico e chitarre acustiche per un brano che anche questa volta pecca di lunghezza: oltre 7′ sono davvero troppi! Con la successiva Unlearn This Hatred si torna all’elettronica dopo una lunga parentesi pop-rock: il pezzo richiama Singularity con un ritornello particolarmente coinvolgente ed è impossibile non muovere la testa nei travolgenti bridge di synth, merito del lavoro fatto in fase di produzione da Tom Rowlands. Il brano dimostra come la vera forza di Music Complete sia l’elettronica! Il successivo The Game è un pezzo molto interessante: è uno dei più lenti del disco ed uno in cui l’amalgama tra sonorità elettroniche e acustiche riesce meglio: una delle perle di Music Complete. Superheated rappresenta la chiusura perfetta per Music Complete: una veloce base apre le danze per un brano synth-pop, simbolo dell’intero sound dell’album, impreziosito dal cammeo di Brandon Flowers e dall’impeccabile produzione di Stuart Price).
In conclusione: difficilmente per il loro ritorno i New Order potevano realizzare un disco migliore! L’arrivo di un producer al passo con i tempi come Price, di un guru dell’elettronica come Rowlands, l’ingresso in una nuova etichetta ed il ritorno di Gillian Gilbert sembrano aver giovato a Bernard e a tutta la band! Ok non c’è più Hook, ma travolti dalla potenza dei synth e dai ritmi dell’elettronica sembra quasi non accorgersene. Il disco scorre molto bene, ben amalgamato e con un’ottima produzione che riesce ad amalgamare al meglio i due lati dei NO: l’elettronica e il sound più new-wave. Gli unici nei sono la lunghezza troppo esasperata di alcuni brani ed un paio di passaggi a vuoto a centro album (Academic e Nothing But A Fool in primis), ma il disco suona nel complesso ottimamente, molto 80 senza però l’aurea di vecchio di una mera operazione nostalgia, un album, per giunta, impreziosito da 3 ospiti (Elly Jackson, Iggy Pop e Brandon Flowers) di assoluto livello.
Sicuramente è valsa la pena aspettare 10 anni per ascoltare un nuovo disco dei New Order, la loro musica è davvero completa!
Giudizio: 7/10
Da scaricare: Singularity e Superheated
(Andrea Dasso)
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