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10 domande a Belen Thomas – Intervista esclusiva di SPL80

Published on Giugno 9, 2015 by   ·   No Comments

image(1)Continuano le intervista di SPL80 con i grandi nomi della musica 80’s! Oggi è la volta di Belen Thomas (all’anagrafe Antonella Bianchi), una delle prime artiste (se non la prima) anni ’80 a mescolare all’italo disco i ritmi spagnoli.

SPL80 ha rivolto a Belen 10 domande 10 ed ecco cosa ci siamo detti:

  1. Partiamo dal tuo nome d’arte: molti artisti italiani del periodo d’oro dell’italo-disco hanno scelto uno stage name anglofono, mentre il tuo richiama anche un po’ di latinità… Belen Thomas: come è nato il tuo nome d’arte?

    Il mio nome d’arte era Angel e stavo registrando i miei brani in inglese insieme a Pierluigi Giombini, produttore di Gazebo,Ryan Paris ecc .Quando ho registrato Y mi banda toca El rock, in realtà ho solo fatto un turno ma alla fine dopo 20 giorni il brano é balzato in cima alle classifiche ed era il più suonato dalle radio, così il produttore Pino Toma mi ha chiesto di essere io il nome che avevano stampato sul disco: Belen é un nome Spagnolo,Thomas viene da Toma anche se Pino non lo ha mai ammesso! 😉

  2. Quali sono gli artisti che ascoltavi all’inizio della tua carriera e che ti hanno influenzato maggiormente

    Elton John mi ha fatto o venire voglia di fare questo mestiere a 12 anni insieme a Carole King e Carly Simon. Mi piacevano Donna Summer, James Brown, Barry White per la dance. Amavo i Beatles piuttosto che gli Stones, Billy Idol, i primi Matia Bazar di Antonella Ruggiero, tra i pochissimi italiani che ascoltavo,tra cui Battisti e Battiato. Non ascoltavo niente di spagnoleggiante! Solo più tardi ho iniziato ad ascoltare qualcosa ma solo perché studiavo il flamenco!

  3. Il successo per te è arrivato con la cover de La Mia Banda Suona Il Rock di Fossati eseguita in spagnolo, come è nata l’idea di questa cover? Fossati ha mai detto qualcosa sulla tua versione?

    A questa domanda ho già risposto tante volte in passato, aggiungo solo che Fossati non credo fosse contento della versione più che altro perché non era secondo lui uno dei suoi pezzi più riusciti!

  4. Nel 1989 è uscito anche Survivor, forse il tuo brano più noto, in coppia con Mike Francis: come è nata la vostra collaborazione e che ricordo hai di Mike?

    belenHo conosciuto Francesco in occasione di uno show tv dove entrambi eravamo ospiti, a cena gli ho detto che adoravo Survivor e la sua voce è che ero certa si trattasse di un cantante di colore! Ci siamo trovati bene e Pino Toma ci ha lanciato l’idea di rifarla in coppia. Inizialmente avrebbe dovuto arrangiarla lui ma per problemi di tempo alla fine é stata riarrangiata da Giorgio Costantini su una prima idea iniziale di arrangiamento di Maurizio Moricci che ha fatto Aire e Y mi banda. Purtoppo Survivor non si prestava ad un arrangiamento gipsy come le altre due e  così Giorgio è riuscito a darle un sound nuovo, strizzando sempre un po’ l’occhio alla Spagna! Poi ci siamo ritrovati primi in classifica e terzi al Festivalbar. Ricordo bene l’emozione di essere all’Arena di Verona e di pensare che ero io a guardare lo spettacolo di tutte quelle persone che cantavano e ballavano piene di energia…ricordo che non vedevo Francesco perché avevano messo la nebbia, per un attimo mi sono preoccupata poi l’ho visto e ci siamo presi per mano . mi sembra  sia accaduto ieri…

  5. Hai lavorato con molti artisti (oltre a Mike Francis anche CSI, Udo Jürgens e Patrick Hernandez ad esempio) con quale altra icona 80’s ti sarebbe piaciuto lavorare o ti piacerebbe lavorare in futuro?

    Ho avuto diverse fortunate collaborazioni,tra cui ultimamente con Tracy Spencer con la quale ho un ottimo rapporto di amicizia. Il progetto con lei deve ancora vedere la luce ma é una cosa che mi piace molto. Elton John é il mio primo amore,musicalmente parlando e avrei voluto  tanto duettare con lui!

  6. A metà anni ’90 hai adottato per due singoli lo pseudonimo di Otero, come mai questo cambiamento?

    Belen-ThomasLa parentesi Otero, dove ho fatto dei brani di musica elettronica e pop prodotta da Gianni Maroccolo (CSI/Litfiba) é stata molto entusiasmante per me .Non era un progetto commerciale e anche se avevo già scritto molti dei miei brani,stavolta era diverso. Avevo costruito i testi e le melodie su delle basi di musica elettronica molto belle e stimolanti per me e pur non rinnegando la mia anima dance (ho sempre amato ballare) ho potuto tirare fuori una parte del mio essere che  normalmente non veniva fuori dalle mie solite produzioni. Senza contare la soddisfazione di avere fantastiche recensioni dagli stessi che mi criticavano, senza sapere che Belen è Otero erano la stessa persona! Ero davvero avanti, forse troppo! Comunque fatto ciò mi sono ripresa il mio nome spagnolo!

  7. Nemmeno dopo il buio è il tuo ultimo album, nel quale ti sei cimentata anche in un brano in latino, puoi raccontarci lo stile e i temi dell’album e anche come è nata l’idea di incidere un pezzo in latino?

    Il requiem in latino é uno dei miei brani preferiti, forse il mio preferito insieme a Nemmeno Dopo Il Buio. Ne ho fatto una versione in italiano che si chiama Inno Alla Vita anche se la lingua latina per me ha un fascino incredibile. L’ho composto in parte rovesciando una melodia di un brano che avevo scritto insieme al mio inseparabile amico, produttore e bravissimo pianista Giorgio Costantini. La melodia sentita normalmente era appena carina ma rovesciata aveva acquistato una magia.

  8. Da Nemmeno dopo il buio sono passati 7 anni, stai lavorando ad un nuovo album o qualche nuovo progetto?

    In questi anni mi sono dedicata all’approfondimento di tecniche per il canto terapeutico e conduco con molta soddisfazione dei laboratori a Roma, nel frattempo sta per uscire un remake di Panamá con la quale ero in classifica insieme a Survivor, in coppia con Abs Hima, un rapper molto bravo. Stiamo finendo il video che uscirà a giorni con un ballo molto buffo e particolare che si chiama Granchio’s style. un pezzo tipicamente estivo!

  9. Nel corso della tua carriera c’è stato un brano o un album che:

    1. ha avuto meno successo di quanto secondo te meritasse?

    2. ha avuto un successo per te insperato?

    Credo che il mio lp A se fosse stato promosso avrebbe meritato del successo,mentre non mi aspettavo niente dai primi pezzi in spagnolo,soprattutto Y Mi Banda. Il mio album preferito rimane Nemmeno Dopo Il Buio. Comunque Iberica era un album ottimo e originale per quel periodo, avevamo inventato la spanish dance!

  10. Hai cantato in inglese, italiano, spagnolo e addirittura latino, spaziando tra diversi generi e stili, c’è un genere con cui vorresti cimentarti?

    In verità ho cantato anche in tedesco,filippino,portoghese,e ho spaziato tra la musica lirica (sono soprano) e la dance tra il funky ed il jazz e molto altro e sono consapevole che qualcuno potrebbe dire che non ho pace, ma la verità è che sono una che ama cambiare e non potrei mai pensare di rimanere in un certo modo o di fare le stesse cose per sempre. Il cambiamento produce energia . Domani potrei svegliarmi e scoprire che voglio cantare i canti gregoriani e non avrei problemi a provarci,l’importante è che io mi diverta a farlo…come sempre!

(Andrea Dasso)

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