Proseguono le interviste di SPL80 con i grandi protagonisti della dance italiana anni ’80. Dopo Ryan Paris e George Aaron, oggi tocca ad Alberto Carpani in arte Albert One, interprete di brani storici come Turbo Diesel, Mandy, Sing A Song Now Now e Stay. Ecco cosa ci siamo detti:
Partiamo dal recente passato: la scorsa estate hai realizzato la versione 2014 della tua hit Sing A Song Now Now, come è nata l’idea di una riedizione di una tua hit del 1999?
L’idea nasce da una incessante richiesta da parte di alcune nazioni estere.
Rieditare una hit che nel 1999 è stata un grandissimo successo è anche un rischio, com’è andata la nuova versione? Sei stato soddisfatto dall’accoglienza ricevuta da fans e media?
Soddisfatto della realizzazione, altrettanto dell’accoglienza dei fans, mentre i media ormai da anni non si occupano più di Italo dance.
Sempre a proposito dei tuoi progetti più recenti, da qualche anno oltre che come solista sei impegnata anche nella cover band AlbertOne Live Band, come è nato questo progetto? E quali sono gli artisti che proponete dal vivo in questo vero e proprio tributo agli ’80?
Questo progetto nasce dal desiderio di ritornare a collaborare dal vivo con alcuni grandi amici e musicisti e riproporre un ampio ventaglio di brani anni 80.
Rimanendo sempre sui tuoi progetti recenti, nel 2012 hai realizzato (tra l’altro su vinile) l’EP One, composto da un tuo brano Stay (davvero valido con suoni alla Pet Shop Boys prima maniera o alla Bobby Orlando) e bsides di altri artisti, ci puoi raccontare qualcosa in più su questo progetto e su come hai scelto le bsides? Hai ricantato tu le bsides o hai inserito le versioni originali?
Non è una mia realizzazione, bensì è una produzione di una etichetta olandese e non si tratta di b-sides ma bensì di brani originali da me cantati “conto terzi” negli anni 80.
Andiamo adesso agli inizi della tua carriera… hai iniziato a suonare molto giovane sul finire degli anni ’70, quali sono gli artisti che hanno maggiormente influenzato la tua crescita artistica?
In ordine cronologico Beatles, Lou Reed, Cream.
Nel 1982 il tuo primo successo (Yes-no family) fu firmato da Enrico Ruggeri, come è nata questa collaborazione e come è stato lavorare con Enrico?
A cavallo degli anni 80 frequentavo l’allora “Studio 105” ero e sono amico di Alex Peroni il quale è amico di Roberto Turatti ex batterista dei Decibel di Enrico Ruggeri…e il cerchio è chiuso.
I tuoi più grandi successi sono legati alla Baby Records che fu l’etichetta simbolo di tutta la italo-disco anni ’80 (tu, Den Harrow, Gazebo…) quando ogni singolo era un successo quasi sicuro: quali ricordi di quegli anni, epoca d’oro della disco made in Italy e soprattutto made in Milan?
La Baby Records era l’etichetta simbolo della totale musica italiana (i Ricchi e Poveri, Toto Cotugno, Albano e Romina, Rondò Veneziano) e poi noi della dance.
Hai una discografia con tantissimi singoli ma solo un album datato tra l’altro 1988 e una raccolta del 1998… hai in mente qualche piano per realizzare a breve un album che raccolga i tuoi singoli dal 1999 ad oggi o una nuova raccolta?
E’ appena uscita una compilation doppia su etichetta russa distribuita in tutto il mondo.
Nel 2009 hai partecipato assieme ad una dozzina di artisti anni ’80 all’evento Anni 80 Lo Show a Piacenza uno dei pochi del suo genere nel nostro Paese mentre all’estero sono molto più diffusi, come vedi la scena live italiana per artisti anni ’80 come te? Non pensi che ci sia una sorta di “pregiudizio” verso la musica anni ’80 troppo spesso vista come musica usa&getta o “di plastica”?
Il popolo italiano soffre da tempo di esterofilia….
Nel corso degli anni hai lavorato moltissimo anche come produttore, spesso dietro pseudonimi, quali sono le tue produzioni di cui vai più orgoglioso?
Ogni figlio è bello a mamma sua.
Chiudiamo con la classica domanda: quali sono i progetti futuri per Albert One? Cantante? Produttore? O altro ancora?
Star bene di salute e fare onestamente il mio lavoro, come ho sempre fatto.
(Andrea Dasso)
Tags: Albert One, anni 80, baby records, enrico ruggeri, piacenza, sing a song now now, turbo diesel
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