Lo scorso 23 giugno una folla di circa 2500 persone ha assistito allo straordinario spettacolo portato nel cortile del castello Visconteo di Pavia dai Pet Shop Boys con l’unica data italiana del Pandemonium Tour. La serata si è aperta alle 21.15 con un breve set di 6 pezzi (Ethereal Connection, Myself Into Myself, Beautiful Losers, (If U Want) My Love, Catch Me, By My Side) suonati dal duo milanese dei Babylonia, che con un’elettronica che strizza l’occhio ai Depeche Mode ha intrattenuto il pubblico con un sound dark ma interessante e il cantante del duo, Max, ha dato prova anche di saper tener bene il palco oltre che di essere dotato di un’ottima voce.
Per i Babylonia da sempre fan del duo Tennant-Lowe, è stata un’emozione e un sogno che si avvera poter aprire il concerto dei loro idoli! Terminato il set dei Babylonia, dopo 45’ riempiti da un dj set con molti pezzi anni ’80 ma che stava facendo perdere la pazienza al pubblico che voleva sul palco non uno sconosciuto dj ma i suoi beniamini inglesi (alcuni fans erano in coda dalle 13…) alla 22.30 sulle note di More Than A Dream-Heart, il duo ha fatto il suo ingresso sul palco, accompagnato dal solito gruppo di 4 coristi-ballerini. Il concerto non ha regalo sorprese rispetto allo spettacolo che i PSB stanno portando in giro per il mondo da giugno 2009 e che tra l’altro è stato anche immortalato in un DVD live registrato all’O2 Arena di Londra lo scorso dicembre. Il concerto ha seguito la canonica divisione in 4 parti: la prima dedicata al nuovo album, poi quella dal titolo New York che s’incentra sull’inizio della carriera dei PSB, poi The Ballet, Celebrtation e gli encores finali. La parte dedicata al nuovo album ha incluso i pezzi dell’ultimo CD del duo, Yes, (Love Etc, Did You See Me Coming, Pandemonium, Building A Wall e una breve versione remixata di More Than A Dream) mixati a vecchie hit come Heart (brano di apertura), Can You Forgive Her? e Go West mixata con la base di Paninaro, che rappresenta il climax della prima parte. Si passa poi al segmento New York con diversi brani del primo periodo della carriera dei Bpys: Two Divided By Zero, Why Don’t We Live Together? (con la a solita camminata di Chris Lowe accolta come al solito dal boato del pubblico), un piccolo bridge di Left To My Own Devices introduce New York City Boy, uno dei brani più noti ed amati della band, che precede Always On My Mind. NYC Boy è proposta in una versione carina e con un bel balletto di supporto, ma a mio avviso qui uno o due coristi avrebbero fatto bene alla canzone, rafforzando il ritornello dove è rimasto il solo Tennant a cantare. Molto d’effetto la videoproiezione che mixa le scene dello studio 54 del video di New York City Boy con quelle riprese al nightclub Heaven di Londra ed inserite ad inizio anni novanta nel clip di Was It Worth it. Poi si prosegue con Always On My Mind e il medley Closer To Devices: sempre molto toccante la parte quasi acappella di Neil per Closer To Heaven. Poi si prosegue con r la parte The Ballet in cui sono i pezzi lenti a farla da padrone e in cui spiccano l’intro molto emozionante di Do I Have To? eseguita in assolo al piano da Chris e una splendida versione della struggente King’s Cross, accompagnata da un pubblico molto partecipe. Con Suburbia inizia la parte chiamata Celebration, arriva poi What Have I Done To Deserve This? in cui il ritornello è cantato in back projection da Dusty Springfield.
I PSB eseguono poi il loro ultimo singolo, All Over The World, e due medley Se A Vida E-Discoteca e il nuovo Viva La Vida-Domino Dancing seguito da It’s A Sin e dalla consueta sparata di coriandoli e stelline luccicanti. Poi i PSB escono dal palco, subito richiamati a gran voce dal pubblico e rientrano con i consueti bis Being Boring, una delle loro miglior canzoni, e West End Girls inframmezzati dai ringraziamenti al pubblico di Pavia e dalla presentazione dei ballerini e di Neil&Chris. Poi, a differenza dell’ultimo DVD Live, i PSB lasciano il palco senza aver proposto la cover dei Madness My Girl e, ovviamente visto il periodo, It Doesn’t Often Snow At Christmas, che avevo deliziato lo scorso dicembre il pubblico delle arene europee. Invece a Pavia con West End Girls si chiude davvero e sono le note It’s A Sin cantata da Paul Anka ad accompagnare il pubblico verso l’uscita. Ancora una volta, i Pet Shop Boys hanno dato prova di saper proporre sempre grandi ed elaborati spettacoli (confermato anche dal recente trionfo della loro partecipazione al festival di Glastonbury) mixando la loro splendida musica (arrangiata per l’occasione da Stuart Price) ad elementi teatrali (curati da Es Devlin) a costumi e coreografie sempre nuovi ed affascinanti fino alla curatissime retroproiezioni. Con i Pet Shop Boys non si parla quasi più di concerto ma di una forma d’arte, uno spettacolo che si potrebbe vedere e rivedere all’infinito senza stancarsi mai (erano molti i fans presenti a Pavia che avevano già visto più volte lo show nelle date all’estero oltre che ovviamente in DVD), e riuscendo sempre a cogliere qualche elemento sfuggito al concerto precedente. Non resta che sperare che i PSB tornino presto e più spesso (solo 5 concerti in Italia nei quasi 30 anni di carriera) a deliziare il nostro paese con la loro musica e i loro straordinari spettacoli. Una galleria di foto della serata pavese è visibile su: http://img191.imageshack.us/gal.php?g=img2803c.jpg
La tracklist del concerto:
01. More than a dream (remix intro)-Heart
02. Did You See Me Coming?
03. Pandemonium-Can You Forgive Her?
04. Love etc. 05. Integral-Building a Wall
06. Go West
-New York-
07. Two Divided By Zero
08. Why Don’t We Live Together?
09. New York City Boy
10. Always On My Mind
11. Closer To Devices
-The Ballet-
12. Do I Have To?
13. King’s Cross
14. The Way it Used to Be
15. Jealousy
-Celebration-
16. Suburbia
17. What Have I Done To Deserve This?
18. All Over The World
19. Se A Vida E’-Discoteca
20. Domino Dancing-Viva La Vida
21. It’s a Sin
-Encores-
22. Being Boring
23. West End Girls
Andrea Dasso
Tags: pavia, pet shop boys
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