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Night-Work degli Scissor Sisters. Il glam di New York incontra la dance di Stuart Price

Published on Luglio 3, 2010 by   ·   No Comments

Sono passati 4 anni da quando anche grazie all’azzeccata collaborazione con Elton John per I Don’t Feel Like Dancing, la band newyorchese degli Scissor Sisters si era imposta all’attenzione globale con il secondo album Tah-Dah! proponendo brani pop e molto radiofriendly che si discostavano decisamente dalle atmosfere glam ed elettroniche del primo album.

Passati 4 anni e perso per strada il batterista Paddy Boom, con un ritrovato Jake (rigenerato dopo un paio di mesi trascorsi in totale relax a Berlino) la band si è messa al lavoro a cavallo del 2009-2010 per il nuovo album. Ed ha chiamato alla produzione uno dei nomi più in voga nell’ambito pop-dance: Stuart Price, il produttore che aveva rigenerato Madonna dopo il flop di American Life e rilanciato la carriera di Seal oltre a d aver prodotto uno dei migliori album dei Killers. Il risultato è un concentrato di elettronica, glam rock e dance che riportano in auge la band newyorchese dopo la lunga pausa. Ma non aspettatevi leggendo la parola dance di ritrovare i suon commerciali e easy di Ta-Dah! Quello era stato quasi un esperimento, uno sconfinamento nel commerciale, qui ci troviamo davanti ad un prodotto Scissor Sisters al 100% con molti più richiami al primo omonimo album che all’ultimo disco. Elettronica sì, rock pure ed ovviamente electroclash della Grande Mela questi gli ingredienti di un album che lascia alle spalle i suoni easy e spensierati di Ta-Dah per un sound dedicato totalmente alla notte e a chi la notte la vive. Il disco sembra uscire direttamente da uno di quei piccoli e malfamati club di NY da dove Jake e Babydaddy partirono per arrivare alla gloria, è un disco fortemente notturno, grezzo e dal sound aggressivo e tagliente in cui non mancano i brani provocatori. Ovviamente ascoltandolo si incontra qualche passaggio più soft ma la matrice dell’album è dark e rappresenta appieno il mondo da cui gli Scissor sono emersi: i locali e i night della Grande Mela con le loro storie e i loro personaggi, spesso brutti, sporchi e cattivi.
Il songwriting è stato curato come sempre da Jake e Babydaddy, inoltre Stuart Price ha partecipato alla stesura di ben 7 pezzi, mentre gli altri membri della band hanno partecipato in misura minore alla scrittura dei pezzi. L’album si apre con il brano più simile al sound del predecessore, Night Work, ma è solo un illusione per chi si aspetta un clone dell’ultima versione degli Scissor, da qui in poi si scende nei bassi di New York e le occasioni per prendere una boccata d’aria si contano sulle dita di una mano: solo Skin This Cat (unica occasione in cui è Ana Matronic la lead vocal) e la conclusiva Invisible Light si discostano dal sound del progetto. Skin This Cat  è un pezzo breve, meno di 3’, che spezza il ritmo dell’album con un sound molto elettronico e con la tonalità di Ana molto etera e molto vicina a quella dei Goldfrapp. Quindi niente cantato aggressivo come in Kiss Your Off ma una voce suadente e quasi ipnotica che si posa dolcemente  su un tappeto di suoni elettronici. Con Invsibile Light invece si prende la macchina del tempo e si torna nel pieno degli anni ’80 quando da un a parte dell’oceano c’era Bobby O a sfornare dischi a ripetizione e in UK tutto il movimento synth-pop capitanato da Pet Shop Boys. Per Invisible Light gli Scissor e Price prendono il ritmo della USA degli anni ’80 e la mischiano con il synth-pop inglese ed ecco il risultato: sound alla Bobby O (basta ascoltare le prime demo realizzate da Bobby O con i PSB per sentir fischiare le orecchie) mescolato con una parte cantata che ammicca in maniera imbarazzante ai Frankie Goes To Hollywood. Senza contare che la base strumentale richiama anche un po’ la cover realizzata dagli Scissor di Confortably Numb dei Pink Floyd. Invisible Light è anche il brano più lungo del CD con lunghi bridge strumentali sempre in pieno stile back to the 80’s. Ma queste sono le eccezioni, le regole sono altre. Whole New Way sembra estratta direttamente dall’album di debutto come Something Like This, Fire With Fire è forse la traccia in cui si sente di più la mano di Price, il pezzo sembra un estratto da un CD dei Killers con tanta elettronica in sottofondo e una batteria aggressiva nei refrain ma anche con Jake che per una volta abbandona falsetto e acuti. E’ un brano lanciato anche per far avvicinare ad un disco non molto mainstream il pubblico più generalista ma che presente anche un testo curato e particolarmente riflessivo e introspettivo. Poi l’album prosegue e scorre via tra suoni spigolosi e bassi arrabbiati in particolare in Sex & Violence, pezzo mixato con il precedente Skin Tight, che è un brano interessante che ingloba richiami alla dance anni ’90 nell’intro a quella più retro nel corso del brano. Convince anche Harder You Get uno dei brani più rock dell’album mentre Running Out ha un giro di basso incalzante che lo rende molto 70’s disco. A ben sentire gli unici passaggi a vuoto sembrano essere Night Life e Skin Tight, per il resto ci troviamo davanti ad un prodotto solido, che forse non piacerà a tutti ma che mostra il vero lato degli Scissor meno glamour che in Ta-Dah e più vicini al sound degli inizi. Night Work si fa anche piacere perché un produttore di solito abbastanza invasivo come Price, rimane qui più nell’ombra dando molto spazio alla band e alle idee del gruppo.
1.    Night Work
2.    Whole New Way
3.    Fire With Fire
4.    Any Which Way
5.    Harder You Get
6.    Running Out
7.    Something Like This
8.    Skin This Cat
9.    Skin Tight
10.    Sex and Violence
11.    Night Life
12.    Invisible Light
Giudizio Complessivo: 7/10
Da scaricare: Fire With Fire, Sex And Violence, Invisibile Light.

Andrea Dasso

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