Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il fenomeno delle Bananarama esplose in Europa e tutti canticchiavano Cruel Summer, nell’estate del 1983. A quel tempo il trio femminile andava davvero forte e quasi ogni loro singolo era un top10 hit in UK. Poi venne l’addio di Siobhan Fahey, il tentativo di continuare con la formazione a 3 assoldando Jacquie O’Sullivan, poi la decisione di continuare come duo con album che faticavano ad entrare nella top 50 inglese e poi una lunga pausa quasi decennale (se si eccettua lo sfortunato Exotic uscito solo in Francia nel 2001) che si è protratta dal 1995 al 2005. Poi il duo, Karen Woodward-Sara Dallin (le 2 superstiti del gruppo originario) hanno deciso di tornare al lavoro e nel 2005 arriva Drama, album di 11 inediti e 2 remix (di cui uno firmato dal controverso Marc Almond dei Soft Cell). L’album andò maluccio, ma grazie a Look on the Floor (Hypnotic Tango), uno dei due singoli estratti, la band riuscì a riottenere popolarità soprattutto nel mondo dei club USA. E poi arriviamo ai nostri giorni, al 14 settembre 2009. Dopo 4 anni di pausa, riecco le due ex-ragazze del pop tornare con l’album Viva, il decimo in studio.
Realizzato per la Fascination, label dell’Universal che conta anche tra i suoi artisti Saturdays e Sophie Ellis-Bextor, per produrlo e dare una mano alla stesura dei testi (comunque sempre co-scritti dal duo) è stato chiamato Ian Masterson, l’uomo che era dietro a metà anni ’90 ai progetti prettamente dance Flexifinger e Trouser Enthusiasts. Inoltre Masterson vanta numerose collaborazioni dai Pet Shop Boys (con alcuni remix nel periodo Bilingual), a Dannii Minogue, dalla celebre Snow On The Sahara di Angun ai Boyzone fino ai Village People. Inoltre le Banana conoscevano bene Masterson, visto che negli anni passati avevano già lavorato insieme su 4 canzoni. Il risultato è sicuramente apprezzabile, con 11 tracce fresche e frizzanti, in cui il sound e il background dance di Masterson si mostra appieno. La scaletta completa è la seguente:
1. “Love Comes”
2. “Love Don’t Live Here”
3. “Rapture”
4. “Seventeen”
5. “Twisting”
6. “Tell Me Tomorrow”
7. “The Runner
8. “Extraordinary”
9. “Dum Dum Boy”
10. “S-S-S-Single Bed”
11. “We’ve Got The Night”
Delle 11 tracce, solo 8 sono inediti targati Bananarama, mentre Rapture, The Runner e S-S-S-Single Bed sono tre cover, rispettivaemnte di iiO, The Three Degres (scritta niente meno che da Giorgio Moroder) e Fox. Il pacchetto album comprende anche una bonus track su iTunes, un’altra cover, l’immortale classico di Simon And Garfunkel, The Sound Of Silence. Inoltre, solo per chi aveva pre-ordinato l’album in formato digitale erano disponibili altre 3 bonus track, tutte cover: I Run To You di Bryan Adams, Voyage Voyage dei Desireless e Tokyo Joe di Brian Ferry. Voyage Voyage e Tokyo Joe sono poi state riciclate su due vinili 7’’ realizzati per il lancio di Love Comes, il singolo apripista, uscito lo scorso 6 settembre. La particolarità era che uno dei due vinili aveva sovrimpresso una foto di Keren, l’altro di Sara. Per il lancio del primo estratto, oltre a numerosi bundle digitali e a remix di affermati producer (Riff & Rays, Wideboys e lo stesso Masterson), è stato realizzato un cd singolo che oltre la tittle track conteneva la versione 2009 della loro traccia più famosa, Cruel Summer.
Nonostante, una buona promozione e l’ottimo marketing, il singolo non è andato al di là della tacca #44 in chart, ma peggio è andata all’album entrato addirittura al #87. Nonostante il basso impatto in chart, l’album non è però disprezzabile, oltre al primo singolo, meritano un ascolto e si segnalano sia Love Don’t Live Here che Dum Dum Boy, canzone molto dance e dall’ottimo ritmo. Rapture, invece, esce dal clima house dell’originale per diventare un pezzo decisamente più commercial con la nuova base tutta synth e bassi realizzata da Masterson. Per S-S-S-Single Bad invece i ritmi si rallentano, la canzone è molto più soft con una base quasi urban in sottofondo. Deludono un po’ Extraordinary, troppo electro-dark e Seventeen, un brano sulle orme di Love Etc. dei PSB come stile, ma del quale non ha il ritmo e la classe. Si chiude bene però, con un brano, più lento rispetto al singolo di punta ma sempre bello carico, come We Got The Night. A 4 anni di distanza dal loro ultimo lavoro in studio, le Bananarama tornano così con un disco che, anche se è lontano dall’essere una peitra miliare del synth-pop, si fa ascoltare con piacere e mostra come nonostante gli 80’s siano un ricordo la musica di quel decennio è ancora viva e, opportunamente adeguata ai gusti e ai trend musicali del momento, con gli stessi artisti (come le Bananarama) può farci divertire e ballare ancora.
Per concludere segnaliamo che in supporto all’album le Bananarama hanno tenuto recentemente una performance in uno dei locali più trendy di Londra, il G-A-Y, mentre una è in programma il prossimo 12 ottobre al The Garage di Londra. La data è molto interessante perché vedrà il duo on stage con una band per un concerto di circa 1 ora, la più lunga esibizione del gruppo dai tempi del loro tour mondiale 20 anni fa. Magari se siete da quelle parti, fateci un passo, loro sono brave e con la loro musica vi sembrerà di tornare back to the 80’s.
Tags: bananarama
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