Ormai nella quasi 30ennale carriera di Madonna, la più luminosa (o per lo meno la più duratura) tra le stelle accese nel firmamento del pop negli anni ’80, i best iniziavano ad essere pochi: solo The Immaculate Collection e GHV2. Così prima di salutare la sua storica etichetta, la Warner, e lavorare a tutto tondo (concerti, release e merchandising) per il colosso Live Nation, Louis Veronica doveva ancora alla major americana un greatest hits che concludesse il loro lungo e fruttuoso matrimonio.
In origine il progetto sembrava dovesse chiamarsi Iconography, ma alla fine si è scelto un meno provocatorio (anche se un po’ abusato) Celebration ma pomposamente battezzato dal sito ufficiale della cantante come “The Ultimate Greatest Hits Collection: 34 Songs That Changed the World”, la raccolta definitiva con 34 canzoni che cambiarono il mondo…
La data di lancio è stata fissata per il prossimo 28 settembre in ben 4 formati diversi: CD, digital download, doppio CD e doppio DVD. Non si sa ancora molto sulla tracklist della raccolta, si sa solo che ci saranno 36 pezzi: 34 successi e 2 inediti. Per i due inediti, Madonna si è affidata alla produzione di uno dei suoi storici collaboratori, il dj inglese Paul Oakenfold. In base a quanto dichiarato da Oakenfold alla rivista gay inglese Attitude, le canzoni da lui prodotte per questo best of sono: Broken (I’m Sorry) e Celebration. Celebrate è l’apripista della compilation: uscito in formato digitale lo scorso 31 luglio, verrà realizzato in settembre anche su formato fisico per promuovere al meglio l’uscita della raccolta. La versione fisica del singolo conterrà oltre alla versione Album della canzone e a due remix di Oakenfold anche una versione remixata da Benny Benassi.
La canzone (che in origine doveva chiamarsi Celebrate) è stata scritta da Madonna insieme a Oakenfold, Ian Green e Ciaran Gribbin. Canzone di marcato orientamento dance, il suo testo non è altro che un invito rivolto a qualcuno ad unirsi ad una festa. Dal punto di vista musicale, invece, la canzone resta condizionata dall’eurodisco senza arrivare però ai livelli di Hung Up del 2005, anche se il marcato sound synth-pop rimanda alle origini del sound di Madonna dei primi anni ’80. Tuttavia il sound house della canzone rimanda principalmente a pezzi storici della cantante come Vogue e Deeper And Deeper.
Al di là del testo non certamente eccezionale (come sottolineato anche dall’autorevole magazine USA Entertainment Weekly, per altro edito dalla stessa WEA…), il pezzo ha ottenuto un discreto successo di critica che ha incensato la canzone come un brano dance classico oltre che un promemoria del talento artistico della Ciccone. Per la release del video è stato scelto il regista svedese Jonas Åkerlund (U2, Christina Aguilera, Blondie, Cardigans e American Life della stessa Madonna tra i clip da lui diretti) che avrebbe filmato dei fans della cantante prima dei concerti di Milano e Barcellona. Secondo i rumors riportati dal Guardaian anche la figlia Lourdes comparirebbe nel clip, oltre che il nuovo fidanzato della cantante.
In attesa di vederla al lavoro con il sostanzioso (120 milioni di dollari in 10 anni) nuovo contratto con Live Nations, prepariamoci a rivivere tutta la lunga carriera di Madonna con queste 34 canzoni che, molto probabilmente, non hanno cambiato il mondo ma sicuramente hanno lasciato un segno indelebile nella musica pop.
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