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Pandemonium Tour: Pet Shop Boys Live @ O2 Arena, Londra

Published on Luglio 22, 2009 by   ·   No Comments

Il nostro inviato Andrea Dasso ha seguito per voi il mega concerto dei Pet Shop Boys lo scorso 19 giugno a Londra! Ecco come é andata. Al termine della prima parte europea del loro Pandemonium Tour 2009 che li ha portati da San Pietroburgo attraverso il Continente fino a Tel Aviv, facciamo un passo indietro con una rewiew della più importante data di questa prima parte dell’ultima tournèe dei Pet Shop Boys: la data di Londra.

E’ capitato molte volte in 25 anni di carriera che il duo suonasse in quella che è diventata la loro città d’adozione, dall’ampia Wembley Arena fino ai più piccoli teatri come il Savoy o l’Hammersmith Apollo o i club come il Barfly e l’Heaven, ma non si erano mai misurati con una struttura così grande come la nuovissima e avveniristica O2 Arena. Ma i PSB hanno vinto anche questa volta la loro scommessa, forse una delle più difficili degli ultimi, registrando un sold-out con 16.000 biglietti staccati già 2 mesi prima del concerto in una delle location più grandi e prestigiose tra le Arene europee. E così già verso metà mattina del 19 giugno, le prima avanguardie di fans hanno iniziato ad aggirarsi nei dintorni della struttura: si trattava ovviamente dei fans più fanatici, quelli che senza biglietto numerato avrebbero sgomitato per avere un posto sotto il palco, là nel cuore dell’azione. L’apertura porte slitta di 30’ solo verso le 19 si può iniziare ad entrare, alle 20.00 puntualissimi attacca la band di supporto che, come raramente accade, è una che sa il fatto suo: Frankmusik propone un sound potente, un electro-rock che strizza un occhio ai Killers ma propone anche una cover di Don’t Stop The Music di Rihanna. Poi alle 20.30 Frank e i suoi musicisti lasciano il palco e alle 21.15 sono loro Neil Tennant e Chris Lowe a prendere per mano il pubblico dell’Arena, che da mezzo mondo (c’erano fans sudamericani, italiani, tedeschi…)era arrivato fin lì solo per loro e la loro musica. Accompagnati da 4 coristi-ballerini, con una scenografia che non si vedeva così ricca (anche se molto più minimal ed essenziale) dai tempi del Performance Tour e supportati dalle consuete e sempre eccellenti back-projections, i Pet Shop Boys hanno suonato per 1.40 h in uno show che ha visto la speciale partecipazione di Stuart Price come arrangiatore. Lo spettacolo è stato diviso in 4 parti: la prima senza nome dedicata principalmente al nuovo album in cui sono stati proposti i brani dall’ultimo CD Yes, con i primi due singoli, Pandemonium e Building A Wall. I nuovi pezzi sono stati intervallati da grandi classici come Heart (pezzo d’apertura), Love Comes Quickly e Go West. Poi si è passato alla parte New York in cui i PSB hanno suonato vecchie canzoni risalenti al primo periodo della loro carriera che li vide lavorare nella Grande Mela con Bobby O. Questa parte del live ha dato ai Boys modo di suonare canzoni mai proposte dal vivo quali Two Divided By Zero e Why Don’t We Live Together?
Molto carini i costumi per questa parte con i ballerini abbigliati come lo skyline newyorchese.
Segue l’immortale classico Always On My Mind e da un mash-up tra Closer To Heaven e un’altra delle loro hit, Left To My Own Devices.
La terza parte, chiamata The Ballet con canzoni eventualmente utili per il nuovo progetto dei Boys, il balletto che dovrebbe essere pronto nel 2011, ha incluso canzoni prevalentemente lente come la ballad mai suonata Do I Have To? (addirittura b-side di Always On My Mind), la magnifica King’s Cross, la miglior ballad del nuovo album, The Way It Used To Be, e uno dei candidati al ruolo di prossimo singolo, All Over The World, che tra le tracce non singolo di Yes è stata forse la meglio accolta dal pubblico.
Si apre poi la quarta e ultima parte, Celebrations: con alcune delle più grandi hits e una sorpresa.
Al via con Suburbia, si prosegue con il mash-up Se A Vida E’-Discoteca-Domino Dancing che porta alla cover electro-pop di Viva La Vida dei Coldplay, in cui Neil appare sul palco in corona e mantello, simile al David Gahan del video di Enjoy The Silence. Si chiude poi con It’s A Sin nel tripudio dell’Arena, con i cannoni che a lato del palco sparano sul pubblico una marea di coriandoli argentati. Neil saluta e se ne va, ma i PSB sono richiamati fuori a gran voce per gli immancabili bis e tra le loro canzoni difficilmente potevano scegliere di meglio: Being Boring e West End Girls e quando i ballerini liberano nell’aria dell’O2 dei palloncini argentei a forma di cuore è davvero finita, i PSB lasciano il palco per l’ultima volta e con in sottofondo le note di It’s A Sin nella versione cantata da Paul Anka, lo splendido pubblico dell’O2 lascia l’Arena dopo una serata indimenticabile per loro come per la band, che ha tenuto il loro più grande concerto in una struttura coperta della loro lunga e prestigiosa carriera.
La serata di Londra potrebbe essere così’ sintettizata:
Il meglio:

– King’s Cross (canzone di rara intensità), l’intro al piano di Do I Have To? eseguita da Chris, l’intro con le trombe per Pandemonium-Can You Forgive?, il mash up tra Closer To Heaven e Left To My Own Devices, Chris: sorridente, divertito dall’affetto del pubblico, anche percussionista in alcune canzoni con una piccola batteria elettronica (cosa mai avvenuta in passato) e poi la sua camminata-danza per Why Don’t We Live Together? con la giacca con gli specchi. Menzione d’onore per il grande pubblico di Londra, clima straordinario con un numero così grande di persone in perfetto ordine, senza nessuno a dare fastidio, un pubblico di ogni nazionalità, orientamento ed età, dai ragazzini agli over 60 tutti accumunati dalla stessa passione e lì solo per divertirsi.

Il peggio:

L’audio dell’O2 in qualche caso ha mostrato delle pecche sul cantato di Neil (clamorosa soprattutto in un’occasione) e anche il suono era piuttosto basso, soprattutto se paragonato a quello dei Frankmusik. La durata, poi, decisamente troppo corta con solo 1.40h di show. Anche la scelta delle canzoni ha lasciato qualche rimpianto, ma lì si va troppo sul personale.
Ecco la tracklist:
01. Intro (More Than A Dream – Dub)
02. Heart
03. Did You See Me Coming
04. Pandemonium / Can You Forgive Her?
05. Love Comes Quickly
06. Love etc.
07. (Integral) Building A Wall
08. Go West
break
09. Two Divided By Zero
10. Why Don’t We Live Together
11. Always On My Mind
12. Closer To Devices
break
13. Do I Have To?
14. Kings Cross
15. The Way It Used To Be
16. Jealousy
break
17. Suburbia
18. All Over The World
19. Se A Vida È (Discoteca/Domino Dancing)
20. Viva La Vida
21. It’s A Sin
break
22. Being Boring (Encore 1)
23. West End Girls (Encore 2)
Una galleria di foto della serata può essere visionata su:

http://img37.imageshack.us/gal.php?g=img1623z.jpg

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Video Revival

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