Una vera svolta per Ron che, dopo quattro anni di silenzio discografico, ritorna proponendo la musica che da sempre ama e ascolta, delegando a “WAY OUT” il suo messaggio.
Un messaggio di cambiamento, semplicità, resistenza e resilienza, come risposta al momento di crisi che il mondo sta attraversando. Un messaggio che con naturalezza unisce i 12 brani dell’album, 12 cover tratte dalla nuova onda musicale cantautorale anglo-americana, dove il lavoro di fedele e accurata traduzione, ne esalta maggiormente il significato, arrivando a tutti.
Una scelta naturale dei brani, volutamente riportati nell’album, così come sono stati suonati e registrati, con il calore e la semplicità della presa diretta, nel salotto di casa, evitando lo studio di registrazione.
Il calore, la profondità, la leggerezza , l’energia e le sonorità della musica cantautorale anglo-americana, rivisitata , tradotta e interpretata da Ron, sono tutte racchiuse in WAY OUT, che propone al pubblico italiano canzoni e autori come PALLA DI CANNONE (Damien Rice), MI STO PREPARANDO (Michael Kiwanuka), RAGAZZO (Amos Lee), NON SI TORNA INDIETRO (The Weepies), CIELO ARANCIONE (Alexi Murdock), GRAN TORINO (Jamie Cullum), A TESTA ALTA (Ben Howard), ORGOGLIO ANTIPROIETTILE (K’naan), LIBERTA’ (David Gray), FERMA QUESTO TRENO (John Mayer), SOGNANDO COME UNO STUPIDO (The Boy Who Trapped The Sun), L’ANNO DEL TOPO (Badly Drawn Boy).
Molti amici attorno, che hanno condiviso con lui scelte e passione: musicisti come Fabio Coppini al pianoforte, Elio Rivagli alla batteria e percussioni, Roberto Gallinelli al basso, Alessandro Valle alle e chitarre dobro e Giovanna Famulari al violoncello e voce; o come Omar Pedrini che affianca Ron nel controcanto di “Orgoglio Antiproiettile”, o la giovane Gaia Pasquali in “Non si torna indietro”, allieva della nuova scuola musicale fondata da Ron; o artisti come Marco Lodola che, con il suo segno, ha creato l’immaginario visivo del progetto.
“Quando ho deciso di registrare – racconta Ron – non ho fatto il solito piano di produzione di un disco. Prove, convocazioni, sala d’incisione, registrazione delle singole tracce. No. Siamo rimasti lì nel salone di casa, davanti al camino, con gli stessi amici, come tutte le sere di musica, e lì abbiamo registrato. E dire che il mio studio di registrazione è proprio dall’altra parte del mio cortile. Ma l’aria era diversa, il modo di vivere la musica era sicuramente diverso”.
Tags: cover, omar pedrini, ron, rosalino, way out
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