Icona del pop raffinato ma da classifica a cavallo di 3 decenni con i Simply Red, Mick Hucknall ha deciso da qualche tempo di mettere in soffitta il progetto Simply Red e di dedicarsi ad una carriera che, se non brilla per originalità (fin’ora solo album di cover), mostra incoraggianti segnali di crescita. Se infatti l’esordio solista con il disco Tribute To Bobby (realizzato prima di chiudere l’era Simply Red) era stato un mezzo fiasco a livello di vendite e il disco non aveva convinto appieno, il nuovo progetto American Soul è decisamente più interessante.
Intanto non si focalizza su un solo artista ma con questo nuovo disco Mick ha avuto la libertà di condensare in un unico album tutte le sue canzoni soul americane preferite, genere musicale che lo ha da sempre ispirato lungo tutta la sua carriera. American Soul raccoglie brani di molti artisti sould ed r’n’b statunitensi, un viaggio tra Etta James (I’d Rather Go Blind), Tyrone Davis (Turn Back the Hands of Time), Aaron Neville (Tell It Like It Is) e molti altri.
Su come è arrivato a questo album, Mick ha affermato “è stato il lavoro con Ron Wood e i Faces, oltre a quello occasionale con le band di Charlie Watts e di Bill Wymans, che mi ha aiutato a capire quanto mi piaccia interpretare vecchi brani R&B. Hanno sicuramente avuto una parte importante nella lavorazione di questo album”.
1. That’s how strong my love is
2. Turn back the hands of time
3. I’d rather go blind
4. Lonely avenue
5. I only have eyes for you
6. Tell it like it is
7. Baby what you want me to do
8. The girl that radiates that charm
9. Let me down easy
10 Don’t let me be misunderstood
11. It’s impossible
12. Hope there’s someone
L’album si apre con un brano che è anche il primo singolo e che cattura subito l’ascoltatore: arrangiamenti curati e la voce di Mick in gran forma, sicuramente è stata la scelta azzeccata per aprire il nuovo lavoro. Anche Turn back the hands of time è un brano ritmato che si fa ascoltare e che mantiene alta l’attenzione dell’ascoltatore, i ritmi poi si fanno più lenti e soft con la delicata I’d rather go blind. Il CD rallenta parecchio in questa parte, se Lonely avenue si conferma una buona traccia decisamente troppo soft è la successiva I only have eyes for you, ok che Mick è un maestro nelle ballate ma qui forse si esagera… I ritmi restano soffusi anche per Tell it like it is mentre orecchiabile e trascinante è Baby what you want me to do. Qui l’interpretazione di Mick è ottima, dà proprio l’impressione di un autentico blues-man americano degli anni ’60, uno dei pezzi più riusciti del disco. Non male anche The girl that radiates that charm, ma la seconda parte del brano perde freschezza e stufa facilmente. Let me down easy scorre vie senza particolari sussulti, più interessante il classico Don’t let me be misunderstood introdotto con una lunga parte solo piano+voce per poi aprirsi ad un arrangiamento curato ed elegante. Ritmo di nuovo molto lento per It’s impossible e poi si chiude con la delicata.
Pur con alcuni punti bassi, la qualità di American Soul resta buona e decisamente superiore a quella del suo predecessore sia per la varietà di arrangiamenti che di ritmi proposti, un disco decisamente d’atmosfera che è stato accolto favorevolmente dai mercati: addirittura #6 in UK, il disco è entrato nella top20 tedesca, svizzera, olandese e austriaca e ad un rispettabile #22 in Italia.
Con i Simply Red, Mick Hucknall ha venduto oltre 50 milioni di album in tutto il mondo, vinto un’immensità di premi – tra cui 3 Brits, 2 Ivor Novello, 1 MOBO – e cantato davanti ad oltre 10 milioni di persone attorno al pianeta.
Mick è pronto ora per lanciarsi in questa nuova eccitante fase della sua straordinaria carriera con l’album American Soul, che accompagnerà con un tour che toccherà anche l’Italia nella primavera del prossimo anno.
Giudizio: 7/10
Da scaricare: That’s how strong my love is, Baby what you want me to do, Don’t let me be misunderstood
Andrea Dasso
Tags: album, American Soul, Mick Hucknall, simply red, tour
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