Sebbene Madonna sia stata consacrata da diversi anni come la regina indiscussa del pop, è opportuno sottolineare che, senza Cyndi Lauper, il mondo della discografia attuale si sarebbe evoluto in maniera decisamente differente. Agli inizi degli anni ’80, il genere pop era dominato da cantanti solisti e gruppi maschili.
Poi le radio americane hanno iniziato a trasmettere Girls just wanna have fun e l’uragano Lauper, il folletto di Brooklyn, scalò le classifiche mondiali. Il suo primo album She’s so Unusual vendette oltre nove milioni di copie e fu la prima artista donna della storia ad ottenere sei singoli consecutivi nelle charts, tra cui la celebre Time after time. Cyndi Lauper non fu solo una nuova ventata di ossigeno per la discografia di quel periodo, ma divenne la prima testimonial del neonato canale musicale MTV e soprattutto influenzò i giovani nel vestirsi in modo estroso o con pettinature insolite.
Sono trascorsi 25 anni e Cyndi Lauper ci propone un nuovo cd con dodici brani originali. Nella sua carriera ha sempre amato rischiare realizzando brani che a volte sono risultati grandi successi, altre volte clamorosi fiaschi. E’ passata dal pop alla sperimentazione, dalle cover al folk, senza mai scendere a compromessi. Questo le è costato molto come essere stata licenziata dalla Sony ed aver dovuto affidarsi per alcuni anni ad etichette indipendenti.
Bring ya to the brink si prefigge di essere il cd del riscatto, del ritorno alla fama mondiale ed i primi riscontri le stanno dando ragione. I due singoli usciti quest’estate negli Stati Uniti (Same old fucking story ed Into the nightlife) si sono piazzati al primo posto della Billboard Hot Dance Play Chart. Da metà settembre il cd è stato distribuito anche in Europa ed è quindi disponibile nei negozi. Con questo progetto la Lauper torna alle sonorità allegre ed all’energia dei suoi esordi. La voce è più matura, ma sempre squillante ed inconfondibile. Per ottenere i moderni arrangiamenti dance che caratterizzano tutto l’album, Cyndi Lauper si è avvalsa della collaborazione di Basament Jaxx, Kleerup, Scumfrog, Digital Dog, Dragonette e Richard Morel. Oltre ai singoli già usciti, consiglio l’ascolto della trascinante High and Mighty e di Rockin Chair che fonde l’elettronica a folli sperimentazioni. Anche i nostalgici della ‘vecchia’ Cyndi anni ’80 rimarranno soddisfatti grazie a Grab a hold.
Nel complesso, un ottimo cd.
Discografia principale: She’s so unusual (1983) – True Colors (1986) – A night to remember (1989) – Hat full of stars (1994) – Sisters of Avalon (1996) – At Last (2003) – Shine (2004) – The body acoustic (2005)
Voto ****
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