Un tuffo negli anni ’80: Boosta, che fino ad oggi conoscevamo come tastierista dei Subsonica e DJ nel tempo libero, ha inventato ICONOCLASH, un progetto musicale che prevede la rivisitazione delle più popolari canzoni italiane degli anni ’80. Si comincia con Rock’N’Roll Robot, Alberto Camerini con il sound dei Cure e dei Joy Division. Il singolo, che include 4 versioni del brano e il videoclip, sarà nei negozi dal 27 febbraio.ICONOCLASH, un gioco di mutazione genetica. Cosa sarebbe successo se le pop stars italiane di quell’epoca avessero incontrato e mescolato le proprie melodie con le atmosfere lontane dei killing joke, joy division, cure. Avrebbero potuto nascere canzoni diverse? In un universo parallelo avrebbero potuto essere cosi’. Se quei pochi minuti di strofe e ritornelli che non riescono ad uscire dalla nostra testa avessero la battuta e le forme ritmiche di adesso? Si potrebbero ballare come la piu’ nuova delle canzoni arrivata su un dancefloor? Allora :ICONOCLASH diventa una riposta, che non si preoccupa, che non si chiede, che non fa niente se non giocare con il passato per trovargli un posto definito e definitivo adesso. |
I BRANI CONTENUTI NELL’ALBUM SONO: |
I brani sono stati reinterpretati dalle voci originali (Gazebo, Plion, Garbo, Righeira, Ryan Paris, Alberto Camerini, etc.) sui nuovi arrangiamenti di Boosta. |
IL COMMENTO DI SPL80 |
Ultimamente le melodie degli anni 80 sono ritornate nella musica dance di oggi e dobbiamo dire che i risultati sono spesso buoni. Questa volta, però, ci troviamo di fronte ad un progetto originale e inedito. Alcune delle canzoni più indimenticabili degli anni 80 sono state rivisitate da Boosta dei Subsonica in uno stile mai accostato a questi successi. Il sound tipico moderno dei Subsonica , atmosfere Joy Division e Cure, e la voce di Gazebo, Plion e soci; questa é la formula di Iconoclash, il progetto di Boosta. A primo ascolto un fan dei beniamini italo-dance italiani può rimanere spiazzato. Le melodie rasserenanti, orecchiabili e sentimentali delle canzoni scelte urtano un po’ con arrangiamenti aggressivi e inquietanti. Ma non é così che si deve ascoltare Iconocalsh. L’album deve arrivare anche e soprattutto ai giovani (coloro che gli anni 80 non li hanno vissuti interamente o per niente) ed ecco che ci si rende conto che delle grandi canzoni si possono tranquillamente adattare a tutti i tempi e a tutti gli stili, a testimonianza della imponente vena creativa degli anni 80. Così la celebrazione degli anni 80 continua e ormai sembra influenzare le scelte musicali di numerosi artisti contemporanei. Il pubblico apprezza e si gode numerosissimo e con grande entusiasmo le presentazioni live nei locali organizzate dalla Sony (che forse non si aspettava nemmeno un successo così forte). Merito di Boosta, si, ma merito soprattutto (e per questo vanno sempre ringraziati) degli amatissimi Gazebo, Plion, Righeira, Garbo, che si sono prestati con simpatia e curiosità a questo progetto ricantando le loro canzoni (Plion ha detto nel newsgroup di Spl80 di essersi divertito tantissimo a cantare dal vivo con i musicisti di Boosta). Il risultato non sarebbe stato ovviamente così interessante se si fosse trattato di semplici rivisitazioni interpretate magari dagli stessi Subsonica. Non tutte le canzoni, a dire il vero, ci convincono al cento per cento. Forse in alcune si stacca troppo tra musica e melodia. Cmq nel complesso si tratta di un esperimento positivo e il brano “Happy Children” di Plion ci sembra quello più riuscito (eh si, sembra proprio che la canzone di Plion potesse tranquillamente essere un hit del rock!). |
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