Sono stati necessari 4 anni agli Erasure per regalarci un nuovo disco di inediti, dopo che nel 2007 Light At The End Of The World aveva segnato il loro ritorno al sound degli anni ’80 che li aveva resi famosi. Dal 2007 ne è passata di acqua sotto i ponti, e dopo il tour di reunion degli Yazoo (Vince) e un disco solista (Andy), il duo ha realizzato tra Londra, il Maine, New York e Los Angeles, un nuovo album in studio.
Il risultato è un album di 9 tracce con questa scaletta:
1 Be With You
2 Fill Us With Fire
3 What Will I Say When You’re Gone
4 You’ve Got To Save Me Right Now
5 A Whole Lotta Love Run Riot
6 When I Start To (Break It All Down)
7 I Lose Myself
8 Then I Go Twisting
9 Just When I Thought It Was Ending
Prodotto da Frankmusik (Pet Shop Boys, Lady Gaga) e mixato da Rob Orton (vicnitore di un paio di Grammy Awards) l’album si discosta parecchio dal suo predecessore. L’impronta di Frankmusik è pesante e tangibile, gli Erasure sembrano aver lasciato parecchio il timone al giovane produttore inglese concedongli di portare il disco in una nuova direzione. Il sound anni ’80 e il synthpop che li hanno resi famosi non sono in posizione dominante come in Light At The End Of The World ma restano ben nascosti sullo sfondo, pronti a saltare fuori in brani come Be With You (dove sembra che gli anni ’80 s’incontrano con la musica elettronica di oggi) e nella più lenta When I Start To (Break It All Down) , il brano più pop dell’album.
Il resto è pura dance made in Frankmusik a testa bassa con l’apice nella trascinante A Whole Lotta Love Run Riot, che è davvero portentosa nel suo incedere così dance, forse il più forte avvicinamento del duo alla techno. Lo stesso dicasi per I Lose My Self, anche se di livello inferiore.
Strizza più l’occhio al pop Fill Us With Fire mentre il vero passo falso dell’album è You’ve Got To Save Me Right Now , da brividi pensare che una vecchia volpe come Daniel Miller, proprietario della Mute Records, potesse aver previsto di lanciare un brano così scialbo come primo singolo di quest’album. Doveva essere un brano dalle influenze gospel, ma a parte il coro (fin troppo timido) del London Community Gospel il brano rappresenta il punto più basso del disco, sarebbe stata una discreta bside mentre è una debolissima album track.
Il resto fila via con pochi sussulti con brani che prendono solo dopo un po’ di ascolti e atmosfere techno dark (Then I Go Twisting). Sorprende come un brano come Shot To The Heart, tra l’altro prodotto da Vince quindi di sound decisamente diverso dall’album, sia stata lasciata solo come bonus track dell’edizione iTunes, sarebbe stata un interessante elemento di rottura, quasi un pezzo che rimanda alle sperimentazione acustico-elettroniche di Loveboat.
In definitiva l’album è più che discreto ma ha due punti deboli: intanto la durata, con solo 9 pezzi per poco più di mezz’ora di musica, decisamente troppo poco dopo 4 anni di silenzio. E poi la mancanza di una vera ballad in stile Erasure in cui la voce di Andy (fin troppo effettata in questo CD) potesse emergere in tutto il suo vigore drammatico. Non una Rock Me Gently per carità, ma almenio una Don’t Say You Love Me o Storm In A Tea Cup sarebbero stati il giusto completamento di questo CD.
La versione deluxe riesce in parte a mitigare la brevità del disco, aggiungendo una traccia inedita, 3 remix e 4 versioni demo, niente di memorabile per carità ma una pacchia per i fans, con un plauso ai remix di Gareth Jones, che si conferma uno dei migliori produttori di casa Mute.
Per essere un ritorno dopo 4 anni era lecito aspettarsi qualcosa di più dal duo: ottima l’idea di cercare nuove vie per il loro sound, aggiornandolo alla dance-elettronica più moderna senza suonare sempre come una band revival, ma l’album manca di quell’amalgama che faceva ascoltare tutto d’un fiato il precedente lavoro, pochi i cambi di ritmo e -purtroppo- le e tracce da ricordare. La qualità c’è e si sente, ma il talento forse in questo disco è stato un po’ disperso in mezzo alla dance di Frankmusik.
Giudizio: 3/5
Da scaricare: A Whole Lotta Love Run Riot e Be With You
Andrea Dasso
Tags: erasure, tomorrow's world
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