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Snapshots: il primo album di cover di Kim Wilde

Published on Settembre 11, 2011 by   ·   No Comments

Dopo 30 anni di onorata carriera segnato da un notevole successo negli anni ’80 con brani quali Kids In America, You Came e Cambodia, Kim Wilde regala ai suoi fans il suo primo album di cover. A solo un anno dalla pubblicazione di Play The Music,  l’album di maggior successo dell’artista dopo i successi negli 80’s, la cantante ha derciso di pubblicare in Asutria, Germania e Svizzera (i Paesi in cui Play The Music aveva fatto meglio) un disco di cover che contiene una selezione di brani a lei cari e comprende pezzi dagli anni ’60 ai giorni nostri con una grande varietà di generi; si va infatti da cover dei The Cure passando per gli East 17, gli Erasure e le Sugababes.
La scaletta comprende:
1. It’s Alright
2. In Between Days
3. About You Now
4. Sleeping Satellite
5. To France
6. A Little Respect
7. Remember Me
8. Anyone Who Had A Heart
9.Wonderful Life
10. They Don’t Know
11. Beautiful Ones
12. Just What I Needed
13. Ever Fallen In Love
14. Kooks (Duett with Hal Fowler)

Inoltre sono state realizzate due versioni limited (una per iTunes e una per i megastore Saturn in Germania) che comprendano rispettivamente una cover di I’ll Stand By You dei The Pretenders e una di Forever Young degli Alphaville.
Per realizzare l’album è stato utilizzato uno staff di tutto rispetto che annovera il veterano Bob Kraushaar al mixaggio (eseguito a Londra) e al mastering Tim Young, storico ingegnere del suono che vanta tra gli altri collaborazioni con The Beatles, Bjork, Starsailor, Amy Macdonald e Placebo. Snapshots ha avuto diversi produttori che si sono alternati per le varie tracce: Ricky Wilde (fratello di Kim) e Andrew Murray (già al lavoro con Monrose, Blazin’ Sqaud e Christina Aguilera) ne hanno realizzato la maggior parte, mentre la sei è stata prodotta da by Alex Rethwisch, la due da Alex G e la uno dal solo Ricky Wilde.
Da notare che Ricky ha anche collaborato al disco suonando la chitarrone e partecipando ai cori.
Snapshots si apre con il primo singolo (in realtà il primo singolo è un doppio a-side con Slleping Satellite) I’ts Alright cover degli East 17, celebre boy band inglese rivale dei Take That negli anni ’90. Il brano ha subito un notevole restyling in chiave pop-rock con un ottimo uso dei cori nei ritornelli. Sorpresa invece con In Between Days: ne stiano alla larga i fans dei The Cure, il brano di un gruppo dark come quello capitanato da Robert Smith diventa qui una frizzante canzone pop molto estiva e solare. Il risultato è piacevole e il brano intriga ma forse i fans di Smith e soci è meglio che se ne tengano alla larga. L’album prosegue con About You Now (l’ultima grande hit delle Sugababes) che non convince molto nelle strofe ma che ha un refrain accattivante, mentre il duo Sleeping Satellite e To France rappresenta la spina dorsale del disco: Sleeping Satellite è un brano del 1992 di Tasmin Archer (ma prodotto da Julian Mendelsohn collaboratore in quegli anni dei Pet Shop Boys) e che arrivò al #1 in UK. La versione di Kim è particolarmente d’atmosfera, la sua voce si adatta particolarmente all’arrangiamento del brano e alla lunga risulta migliore di It’s Alright, l’altro brano proposto come singolo.
To A France riprende un brano di metà anni ’80 di Mike Oldfield cantato da Maggie Reilly trasformandolo in un brano pop trascinante, sottolineato da un crescente di pad e batteria elettronica che si apre nel corso del brano a suoni più pop, forse il miglior pezzo dell’intero album.
Ha suscitato molti dibattiti la cover di A Little Respect: se da un lato non ci si poteva aspettare che Kim avesse una voce come quella di Andy Bell degli Erasure (per quanto sia un brano pop è quasi impossibile riproporre questa canzone con l’intonazione straordinaria usata da Andy), ma la versione di Kim è comunque originale, puntando su un arrangiamento pop-rock e lasciando da parte l’elettronica e i toni epici dell’originale. Tutto sommato il brano va promosso.
Nella seconda parte il disco perde un po’ di mordente ma ha ancora un paio di colpi molto interessanti: Anyone Who Had A Heart (cover di un brano del 1964 di Cilla Black ma firmato Burt Bacharach) e soprattutto Wonderful Life, rilettura del pezzo dei Black. La voce suadente di Kim ne crea una versione superiore all’originale sottolineata da un arrangiamento particolarmente azzeccato. Il resto scivola via senza grandi sussulti, fino ai due colpi di coda finali: Even Fallen In Love dà una sferzata di rock inattesa mentre il duetto di Kim con il marito Hal Fowler, ltributo a David Bowie, ha una fresca atmosfera country-acustica. Tra i due brani delle versioni deluxe il migliore è senz’altro Forever Young, una versione quasi ambient che grida vendetta per il fatto di essere stata lasciata come bonus track di un’edizione limitata. Altro grande mistero il mancato inserimento nel progetto Snapshots di Enjoy The Silence, il brano dei Depeche Mode che Kim ha già eseguito molte volte dal vivo.
L’album è corredato da un ricco booklet in cui oltre a due nuove foto di Kim (oltre a quella di copertina) troviamo una pagina in cui spiega come è arrivata a realizzare un disco di cover e poi una serie di note per ogni canzone ma (purtroppo) queste ultime sono tutte in tedesco… Completano il booklet una serie di foto di Kim che ripercorrono la sua lunga carriera.
Infine, scaricando l’album da iTunes (ma non è ancora disponibile su iTunes Italia) si ha la possibilità di avere come bonus i due video girati per It’s Alright e Sleeping Satellite oltre che un video in cui Kim commenta i brani uno per uno.
In conclusione: da sempre realizzare un album di cover significa per un artista gettarsi a capofitto in  un campo minato perché in molti sono pronti a puntare il dito sul risultato sostenendo che gli originali sono meglio delle versioni proposte, tuttavia con Snapshots Kim sembra riuscire a superare brillantemente la prova: a solo 1 anno dal disco precedente riesce a presentare un disco originale (anche se con molto assonanze nel sound rispetto al precedente lavoro) offrendo la propria lettura a brani che in origine appartenevano a generi molto distanti tra loro oltre che a epoche diverse. Certo ci sono picchi e qualche piccolo passaggio a vuoto, ma il disco è assolutamente fresco e gradevole e conferma Kim come artista che ha saputo mantenere la propria identità musicale sin dagli anni ’80: non l’easy pop da classifica ma brani che mischiano il pop al rock con una spruzzata di elettronica.

Giudizio: 4/5
Da scaricare: To France, Sleeping Satellite, Wonderful Life

Sarà possibile ascoltare live le cover di Snapshots assieme ai grandi successi di Kim Wilde nel Snapshots & Greatest Hits Tour 2012 che partirà il 6 marzo 2012 da Zurigo e la vedrà impegnata in 12 date tra Svizzera e Germania.

Andrea Dasso

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