(di A. Dasso) E’ uscito lo scorso 12 aprile, Torsten In Queerteria, il capitolo conclusivo della trilogia di Torsten, il personaggio nato dalla penna di Barney Ashton, musicato da Christopher Frost e a cui ha dato anima e voce Andy Bell, il frontman degli Erasure.
Dopo due capitoli che ci hanno raccontato storie, amori, vizi (tanti) e virtù (poche) del personaggio, è tempo di tirare le somme per Torsten con quest’ultimo episodio diviso in 15 brani e 4 atti:
Act 1 : Remembrance, Youth and Beauty.
– A Hundred Years Plus Today
– You Stampede An Open Wound
– Lowland Lowriders
– I Am Of The Sea
Act 2 : The Hedonism And The Hurting.
– Cabaret Awayday
– Queereteria
– If We Want To Drink A Little (featuring Hazel O’Connor)
Act 3 : Bitter Regrets.
– Thou Shalt Be My Vibe
– Money With Menaces
– Let’s Be Sober Another Time
– Come And Taste My Breakdown
Act 4 : To Mourn And To Miss.
– To Know Good Men From Perverts
– We Hadn’t Slept For Twenty Years
– Silence Is Golden
– Not Opting Out
In questo capitolo conclusivo, le vicende di Torsten si spostano nel futuro sul set di una commedia musicale ambientata in un’Inghilterra post-apocalittica britannica, dove tre disadattati egoisti tentano di ripristinare le trasmissioni televisive dal famigerato club “Queereteria”.
Lo schema dell’album riprende quello dei due CD precedenti con ogni singola canzone che è una sorta di istantanea di un ricordo o di un’esperienza del protagonista. Come da tradizione per la serie di Torsten, si passa da brani che durano anche 6′ ad altri che fanno da “collante” da 2′ o meno. Lo stile è anch’esso in sintonia con i lavori precedenti: strumenti acustici, sound da cabaret e pochissima elettronica. E’ un disco abbastanza lungo e in alcune occasioni appesantito dalla durata di certi brani, ma per fortuna ci sono anche alcuni brani davvero notevoli come l’iniziale A Hundred Years Plus Today una riflessione sulla lunga vita di Torsten che inizia con suoni distorti ed elettronici per trasformarsi in un vibrante brano dai toni acustici. Curioso il sound del duetto di Andy con Hazel O’Connor in If We Want To Drink A Little, che risolleva un pò il deludente secondo atto di Queeteria.
Il terzo atto passa via senza particolari sussulti (giusto un pò sopra la media Thou Shalt Be My Vibe), portandoci al quarto ed ultimo con l’ottima Silence Is Golden mentre delude il singolo We Hadn’t Slept For Twenty Years. La versione deluxe, invece, regala ancora una sorpresa: come bonus track c’è infatti un remix di I Don’t Like (primo singolo del primo disco di Torsten) remixato dai Bronski Beat!
Si chiude, così, l’epopea di Torsten: un progetto coraggioso sia per tematiche sia per i testi, in cui Andy Bell ha espresso al meglio le sue capacità vocali molto sopra la media anche se non piacerà a molti che amano il lato dance-elettronico degli Erasure. Come i precedenti 2 lavori, anche questo necessita di diversi ascolti per apprezzare appieno gli arrangiamenti curati e il suo suono complesso, ma, sicuramente, con pazienza si potrà apprezzare appieno.
Voto: 7/10
Da scaricare: A Hundred Years Plus Today e Silence Is Golden
Tags: andy bell, Barney Ashton, Christopher Frost, recensione, torsten, Torsten In Queerteria
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